lunedì 8 settembre 2008

LA RUOTA

Roma: il lunedì mattina per molto tempo è stato il momento che il mio blog serialmente dedicava a Sandro ed alle "sue" "Riflessioni del Tigre". I post del mio amico per tante settimane ci hanno tenuto compagnia prima di sparire gradualmente da queste pagine. Ora non so se quelle riflessioni torneranno, quello che so di certo è che finchè sarò io a curare questo spazio a non mancare saranno le mie. Come avrete certamente intuito io non amo molto affidare ad un blog le mie faccende strettamente personali, che essendo tali preferisco tenere per me e non ho deciso proprio oggi di cambiare direzione o "Modus Operandi" però è certo (ed anche ovvio) che le esperienze personali e quello che mi accade intorno nella maggioranza dei casi, per non dire sempre, condiziona molto quello che scrivo ed i concetti che esprimo attraverso i post soprattutto quando parlo e rifletto su determinati argomenti come amore, amicizia, sogni, disagi, aspettative etc. Bene dopo tanto tempo oggi mi sento molto ispirato e come ogni "Autore" che si rispetti (dal migliore al più mediocre) l'ispirazione nasce da un determinato stato d'animo che non sempre e necessariamente deve essere di felicità, di serenità o di benessere, ma che può benissimo essere anche di amarezza o di tristezza. Non a caso credo che le migliori cose che ho scritto siano nate nei miei momenti più "bui", quelli in cui annaspavo nel fondo di una vita (la mia) nella quale non mi riconoscevo e non mi sentivo a mio agio. Oggi (non inteso come giorno, ma come periodo in senso più esteso) vivo un momento abbastanza sereno e tra inevitabili alti e bassi conduco una vita che oltre a piacermi spesso mi gratifica. Ora per un giovane-uomo come me, nato e cresciuto con un concetto di famiglia molto ben preciso e ben radicato nel sottopelle, l'unica ed ultima cosa che mi mancherebbe (l'uso del verbo non è casuale) per sentirmi pienamente realizzato è una compagna o come preferisco chiamarla io, una consorte (ossia colei con la quale condividerai appunto la tua sorte, il tuo destino). Non che questa cosa rappresenti per me un'assoluta priorità o necessità, ma è naturale che arriva un momento in cui potrebbe essere più bello e stimolante provare a programmare un "futuro" non più da soli ma condividendolo con un'altra persona. A tal riguardo senza cadere nella tentazione di essere ripetitivo parlando della "Confusione sentimentale generazionale" di cui sono/siamo (in)consapevoli vittime e anticipando il concetto che non ho affatto cambiato idea sull'argomento, mi sento però di scrivere che ogni tanto capita "l'eccezione" che rimette tutti i pensieri e le consapevolezze in discussione. Per anni sono stato "deriso" perchè non mi sono piegato davanti alla tentazione di un'amore facile (quello con la a minuscola) credendo fortemente nell'esistenza dell'Amore vero (quello con la A maiuscola) che prima o poi si sarebbe manifestato. Per questo non ho mai accettato compromessi e non mi sono accontentato di una compagnia perchè io cerco un batticuore e mi nutro di emozioni. Per questo sono stato molto spesso criticato da persone a me vicine, reo di un concetto troppo "adolescenziale" e puramente "illusorio" dell'Amore che a trenta anni sembra dover necessariamente passare e filtrare attraverso concetti più pratici e meno astratti (io le definisco "romantici") di quelli in cui credo io. Forse è vero, ma se l'Amore deve essere semplicemente antibiotico contro la Solitudine allora non ci sto e preferisco starmene da solo. Magari in molti non saranno daccordo con quanto scrivo, ma purtroppo la realtà che mi circonda mi parla di persone che spaventate non fanno altro che unire le proprie solitudini. Ed anche se non sono un esperto di matematica so che solitudineXsolitudine come risultato non può dare altro che una solitudine al quadrato. Non c'è cinismo in quello che scrivo, ma realismo ed è giusto aggiungere che io parlo in senso generale e di una singola faccia di un argomento che è troppo vasto per essere trattato a 360° dal sottoscritto. Riallacciandomi comunque al discorso iniziale e all'eccezione voglio e devo scrivere che non mi sbaglio e non mi sbagliavo: esistono ancora persone capaci di farti battere il cuore di un paio di frequenze in più rispetto al normale, quelle che ti emozioni quando ti siedono accanto e ti fanno bisticciare le parole mentre le pronunci; quelle che ti fanno riconciliare con il mondo circostante e ti fanno sperare e credere ancora nei sentimenti smarriti. Scrivo questo perchè ho avuto la fortuna di conoscere una persona che in poco tempo è riuscita a provocare in me un boom di emozioni ed ho aspettato questo momento per scriverlo perchè mi sembrava il più giusto. Il risultato finale infatti in certi casi non conta, quello che conta è averle sentite di nuovo certe sensazioni che ormai credevi sfumate via ed invece hai scoperto essersi solo nascoste dentro di te. E' adesso che entra in scena la RUOTA, perchè come già ho detto e scritto l'Amore è e deve essere si un CERCHIO, perfetto nella forma e nella sua ciclicità, ma un cerchio che gira quindi una ruota. Allora ti può capitare di incontrare una ragazza che ti fa fibrillare il cuore, riempire i pensieri e sentire (più) vivo, però capisci subito che il suo di cuore non batte così forte come il tuo e i pensieri verso di te non sono nitidi come vorresti; a quel punto potresti perdere tempo a dispiacerti per quanto è accaduto, ma poi pensi che in fondo quella ragazza molte volte sei stato tu! che da quella gran Ruota che è l'Amore a volte vieni schiacciato ed altre volte schiacci e che evidentemente dovrà girare ancora prima di fermarsi. Comunque andrà l'importante non sarà QUANDO, ma con CHI la fermerai...come oggi l'importante non è come sono andate le cose, ma solo averle vissute...

2 commenti:

Anonimo ha detto...

CHI E'COSTEI? FINALMENTE CE L'HAI FATTA AD APRIRE IL TUO CUORE.....

Tiziano De Martino ha detto...

Carina la parola COSTEI...non la leggevo scritta dal '93 circa. Chi mi legge sa bene che non rispondo ai commenti anonimi e comunque non avrei risposto lo stesso perchè in certe occasioni non è importante scrivere i nomi. Se l'anonimo fosse stato più attento nella lettura avrebbe capito anche che scrivo di una "storia" mai in fondo mai nata.