mercoledì 28 aprile 2010

TANTI PICCOLI PERUVIANI


Roma: è notte fonda e non ho sonno. La testa è un frullatore di pensieri. E' un momento particolare della mia vita, uno dei tanti, ma diverso da tutti gli altri già vissuti; qualcosa somiglia molto da vicino a situazioni già vissute, qualcos'altro sembra essere molto diverso: questione di sfumature, di dettagli. Ed è in momenti come questo che Tiziano esce allo scoperto e trasforma le pagine del suo blog in quelle di un diario segreto, lo stesso che da bambino chiudeva sottochiave con un lucchetto per "intrappolare" i suoi segreti e le sue emozioni. E scrive. E riflette. E pensa. E scrive. Senza pensarci su troppo, di getto, perchè il Cuore di Tiziano è grande, più di un pugno, più del pugno che quando meno te lo aspetti ti colpisce alla bocca dello stomaco e ti lascia senza fiato; tu parli, ma le parole non escono, il Cuore è un fiume in piena e anche se è grande, tanto grande, non ce la fa a contenere tutte le sue lacrime che adesso ti bagnano il viso. Perchè in pochi lo sanno, ma tra il Cuore e gli occhi la distanza è breve, brevissima, giusto lo spazio di un'emozione. E io dentro ne ho più di una e più di una mi urla nel Cuore, negli occhi e nella testa. E non so quale ascoltare. Provo a concentrarmi. Ad ascoltare. E ascolto. E vedo. E vedo una casa. E' piccola, ma è accogliente e ben arredata. Ci sono tanti quadri alle pareti. Ritratti. Verdi, gialli, blu, ma in tutti c'è un tocco di rosso. Il rosso usato come una firma. E poi scaffali con libri e CD messi in ordine alfabetico e fumetti in fila. Poi un grammofono, una statuetta di me a cinquanta anni, una cornice con una bella corona dorata, un bonsai, un cavalletto con una tela appena schizzata, barattoli di colori e pennelli e matite e penne e quella lavagnetta nera dove ti piace tanto lasciarmi messaggi con sopra scritto TI AMO...ce l'hai scritto tu senza pensarci un giorno di tanti anni fa ed io da allora non l'ho più cancellato...

martedì 27 aprile 2010

ESSERI ALIENI

Genova: dopo averle viste dal vivo sono sempre più convinto si tratti di un vero e proprio esemplare di razza Aliena; oltre ad essere la creatura più letale del Pianeta (o del Cosmo a questo punto!) per via del suo potentissimo veleno, infatti credo che questa specie di Meduse sia la "cosa" più affascinante che io abbia mai visto e Maria, che è rimasta ad aspettarmi mezzora mentre ero incantato a fissarle, ne è testimone...ormai sono sicuro che ci controllano...ci leggono dentrola testa...ipnotiche!!!

ESSERI ALIENI DUE

Genova: altri esemplari di esseri Alieni...no quello a sinistra sono io...intendo quelli dietro!!!

domenica 25 aprile 2010

SE FOSSI UN ANGELO...

Roma: Ercole Ferrata è stato uno scultore italiano tra i massimi esponenti del Barocco romano. Allievo prediletto di Alessandro Aligardi, Ferrata abbandonò gradualmente il classicismo del suo Maestro per avvicinarsi allo stile più espressivo del Bernini e lo fece con alterna fortuna. Intorno al 1660 infatti Papa Alessandro VII commissionò allo scultore comasco i due Angeli sulla facciata della Basilica di S.Andrea della Valle a piazza Vidoni a Roma. Ferrata realizzò il primo Angelo (quello si sinistra) con l'ala alzata e Papa Alessandro VII fu talmente scontento per quella statua che non gli fece realizzare il secondo, quello di destra, che avrebbe dovuto dare la giusta simmetria a quella facciata. Bene la mia città, Roma appunto, è piena di statue di Angeli, ma il mio preferito è proprio quello della Basilica di S.Andrea della Valle, un pò perchè è solo, un pò perchè sembra avere un'ala spezzata; e se è vero che ognuno di noi un giorno dopo la morte sarà destinato a "ritornare" come un Angelo, beh io vorrei essere proprio quello che sembra avere un'ala spezzata, perchè in questo modo sarei comunque in grado di volare in cielo, ma non tanto in alto per continuare così a stare vicino e a vegliare sulle persone che amo...

BEVERLY HILLS ROBOCOP

Dopo un paio di post "seri" si torna al cazzeggio di cui sono un fanatico...

DISINTOSSICAZIONE DA FACE-BUUUUU!!!

Roma: alla lunga un pò tutto stanca e da questo discorso non sono di certo esclusi i Social Network che negli ultimi anni hanno letteralmente invaso la rete. Bene da una settimana buona è partita la mia disintossicazione da Facebook che sempre più spesso noto essere utilizzato per me in maniera frustante!!! sfilze di link mono-argomentali(uomini-calcio, donne-amore etc.), applicazioni inutili e una serie di informazioni superflue (sono arrivato al punto di leggere quando la gente va a fare la cacca o è stata letto con qualcuno!); quindi allento un pò la presa ed utilizzerò (o almeno ci proverò) Face solo per mie comunicazioni di "servizio" perchè comunque sia credo fortemente che questa applicazione se utilizzata in un certo modo può essere una splendida vetrina interattiva per far conoscere le proprie cose ed i propri pensieri agli altri. E' infatti un dato certo che le visite sul mio blog dalla diffusione di Face in poi si siano praticamente raddoppiate!!! e visto che Face è anche un mezzo attraverso il quale condividere informazioni in maniera rapida ed intuitiva credo che lo utilizzerò (in maniera soft) ancora per un pò...

venerdì 23 aprile 2010

AMICIZIA E SOLIDARIETA'

Roma: scrivo un post notturno, brevissimo e presuntuoso dedicato a tutti quelli che come me, ingenuamente, credevano (e forse credono ancora) in quel valore e legame importante chiamato Amicizia, prima di accorgersi di averlo semplicemente confuso con la solidarietà: ossia quel rapporto di comunanza tra persone facenti parte dello stesso gruppo pronte a collaborare tra loro e ad assistersi. Tutto qui; e vi dirò, averlo capito in fondo mi dispiace, perchè mi rendo conto oggi che l'Amicizia è tutta un'altra cosa: è soffrire nel dolore dell'altro ed anche e soprattutto gioire della sua gioia...detto così sembra poca cosa vero? ed invece purtroppo non lo è perchè vi assicuro che è molto meno impegnativo l'essere solidale piuttosto che l'essere un VERO AMICO...
P.S. questo non vuol dire che io sia capace di essere un buon Amico, ma semplicemente che c'è tanta gente che non sarà in grado di esserlo mai.

giovedì 15 aprile 2010

SE CLICCATE SUL QUADRATINO DI FRECCETTE IN BASSO A DESTRA ACCANTO ALLA SCRITTA VIMEO VEDRETE IL CORTO A TUTTO SCHERMO

mercoledì 14 aprile 2010

IL PRIMO AMORE

Roma: oggi alla radio hanno passato “La luce buona delle stelle” di Eros Ramazzotti e Patty Kensit, una canzona che andava molto alla fine degli anni '80 e che ha involontariamente riportato alla mia memoria il ricordo di uno dei miei primi batticuore; non avevo la cassetta originale di “In certi momenti” di Eros (costava 18.000 lire troppo per un ragazzino di dodici anni), ma ero riuscito lo stesso ad averne una copia registrata (grazie Attilio!). Al tempo frequentavo le scuole medie e mi piaceva molto una mia compagna di classe, quella che sedeva all'ultimo banco, non quella alta alta, ma l'altra, quella che portava sempre i capelli raccolti in una coda e che se mi giravo (io stavo due banchi avanti) mi sorrideva sempre anche se non le dicevo una parola. Ma negli anni '80 a dodici anni è normale essere un po' timidi, è normale portare i levi's 501 tagliati corti sulle caviglie ed è normale anche non trovare il coraggio di attraversare due banchi e dire alla ragazza con la coda che ti piace un sacco e vorresti tanto tenerle la mano all'uscita di scuola; così con “La luce buona delle stelle” nel walkman finisce che passi interi pomeriggi a fantasticare su una ragazza che se ti giri e la guardi ti sorride, ma che se non ti giri...qualcuno adesso mi dirà che quelli erano altri tempi, beh questo è vero, ma in fondo credo che un batticuore sia un batticuore, sempre e comunque, indipendentemente dall'età, dal contesto, dal sesso e da tutto il resto...allora io adesso mi rivolgo a te caro Amico mio...se oggi senti il tuo cuore battere più forte di almeno due frequenze rispetto al normale non avere timore, lascialo tambureggiare libero e fiero nel tuo petto e fidati di lui...perché credimi, anche se in tanti credono il contrario, secondo me il cuore non sbaglia mai e se ti lascerai guidare dalle sue sensazioni magari ti troverai anche a soffrire e stare male, ma sono sicuro che anche tu un giorno ascoltando una vecchia canzone chiuderai gli occhi e ti abbandonerai ad un sorriso...

VALIGETTA SUBBUTEO

Roma: gli facevo la corte da luglio, ma per un motivo o per un altro non ho mai trovato il modo di ordinarla ed acquistarla, fino ad una settimana fa quando sono entrato nel sito giusto, mi sono registrato e l'ho finalmente presa!!! ieri mi è arrivata a casa e devo dire che è davvero bellissima; il tempo di attesa ed i soldi investiti sono stati largamente ripagati. Questa valigetta, confezionata da un mastro pellaio, è davvero di pregevole fattura, legno di qualità smussato ai lati, chiusure e maniglia cromate, interno in gommapiuma rivestito in velluto e ben sessanta scomparti per i giocatori (cinque squadre), uno per il timer ed un altro per i portieri F.I.C.T. ed i palloni. Il tutto fatto a mano in maniera impeccabile. Quindi mi ritengo ampiamente soddisfatto per questo acquisto che avevo rimandato alla fine dell'estate, poi al mio compleanno ed infine a Natale. Ora le mie cinque squadre fatte a mano e montate su basi e dischi semi-professionali (Barcellona 2008, Inter 2007, Roma 1982, Lazio 1983 ed Inter 1929) avranno un posto dove stare. Per chi non lo sapesse io sono cresciuto giocando a Subbuteo (anche da solo!) ed ho speso quasi tutte le mie paghette per comprare le squadre (ne avevo circa 70!), il tappeto Astropitch (100.000 lire!) ed una quantità impressionante di porte e di palloni; e a dirla proprio tutta ero diventato anche piuttosto forte, un mago del colpo a giro ed anche del pallonetto quasi un avversario imbattibile per i miei coetanei e non solo (unico che non sono riuscito mai a battere mio fratello!). Il Subbuteo nel corso degli anni però con mio disipiacere ha lasciato il passo ai videogochi fino quasi a sparire o comunue a rimanere una passione privata per pochi nostalgici. Negli ultimi anni sorprendentemente si sono creati sparsi per l'Italia diversi Club dedicati al famoso gioco ed addirittura è nata una vera e propria federazione italiana per il calcio su tavola (F.I.C.T.). Oggi rispetto al vecchio Subbuteo sono cambiate le regole e soprattutto i materiali che sono diventati sempre più pregiati e in larga misura poco accessibili per i giovanissimi. Le basette a semiluna (che consentivano i colpi a giro) hanno lasciato spazio alle basi piatte e larghe che garantiscono alle figurine una stabilità eccezionale a dispetto del gioco ad effetto. Ne esistono di tutti i prezzi e tutte le qualità (addirittura in avorio) e lo stesso vale per i tappeti di gioco sempre più indirizzati verso il sintetico - vellutato - gommato, superfici che garantiscono una perfetta stendibilità ed un'eccezionale scorrevolezza dei giocatori. Questo ovviamente ha portato ad un grande cambiamento delle tecniche di gioco che risulta così più veloce e tattico piuttosto che tecnico. Io con i nuovi giocatori sulle nuove superfici non sono ancora tanto bravo, ma mi sono ripromesso di ricominciare a giocare con continuità perchè a settembre mi piacerebbe iscrivermi all'unico Subbuteo Club romano. Chi volesse più informazioni al riguardo può contattarmi tranquillamente, io aggiungo soltanto che ho comprato un campo economico Zeugo (meno veloce degli altri in circolazione), cinque squadre con basi semi-professionali, i migliori palloni esistenti sul mercato (Tango originali degli anni '80) e porte e portieri in metallo della federazione italiana. Detto questo vi saluto e vado a sintemare la mia valigetta...
P.S. per chi volesse ho una valigetta più semplice, ma carina da dare via...

MIA - RECENSIONE


Per omaggiare il mio nuovo blog “i cento passi” faccio una cosa che non ho mai fatto, ossia quella di scrivere una recensione non per un film altrui, ma per Mia, l’ultimo cortometraggio realizzato per la 75Bros. insieme all’amico Vito. L’ho visto ieri in anteprima ed ho deciso di parlarne già oggi.

L’IDEA INIZIALE: la storia di Mia nasce tre anni fa, nel 2007, sotto forma di breve racconto che scrissi durante la festa di compleanno di una mia amica. Eliminato e sottoposto a censura in diversi Concorsi letterari per racconti inediti a causa del suo linguaggio esplicito ed espressamente erotico, questa mia storia nel 2008 vince un Primo Premio Nazionale Letterario a Livorno fornendomi la possibilità di pubblicare un libro tutto mio (Cortometraggi Interiori).
DAL RACCONTO AL FILM: l’idea di realizzare un film su Mia ce l’avevo fissa in testa da almeno un paio di anni; per questo avevo già scelto la location (casa mia), l’attrice protagonista (mia cugina Fabrizia) ed il giorno in cui girarlo, una domenica di inizio primavera. Avevo anche buttato giù uno storyboard appena schizzato su come doveva essere il cortometraggio, ma la mia idea di messa in scena come al solito si scontrava fortemente con le attrezzature tecniche (inadeguate) a mia disposizione. Per questo motivo ho sempre rimandato l’appuntamento con questo film fino a quando ho pensato di parlarne con Vito che ha accettato con entusiasmo la mia proposta di filmarlo insieme. Così dopo la lunga attesa circa un mese fa è nato Mia – il film.
TESTI: inizialmente avevo pensato di realizzare un cortometraggio senza ne dialoghi ne testi aggiunti, ma fatto solamente di immagini e di effetti audio e musica in sottofondo. Secondo me avrebbe funzionato bene lo stesso, ma su pressione di Vito per “aiutare” le immagini ho riscritto un monologo che fa un po’ da epilogo al film e ne rafforza il significato finale. Poi dopo aver sentito la bellissima voce di Ilaria (la protagonista) abbiamo convenuto con Vito che sarebbe stato un vero peccato non farla parlare. Ovviamente il testo riscritto sulla falsa riga del racconto originale non poteva essere altrettanto lungo perché sarebbe stato troppo difficile e forse quasi impossibile renderlo interessante e convincente senza svelare “il segreto”. Per questo abbiamo deciso di condensare il testo-riflessione della protagonista verso la fine del corto per chiuderlo. Ed alla luce di quanto visto devo dire che la cosa funziona perché testo-immagini-musica si fondono perfettamente grazie all’attento lavoro di mix-audio fatto da Vito.
SCREENPLAY: prima di girare Mia, come faccio quasi sempre, ho realizzato uno storyboard abbastanza dettagliato sulle inquadrature e i movimenti di macchina per facilitare un po’ il nostro lavoro e velocizzarlo il giorno delle riprese. Ovviamente non conoscendo il set di ripresa (la casa) ho solo immaginato quello che avrei voluto filmare e devo dire che Mia probabilmente è il cortometraggio che più di ogni altro si avvicina alla mia idea iniziale di realizzazione. Questo mi rende molto soddisfatto anche perché parlando con Vito ci siamo trovati subito d’accordo sul da farsi.
LE RIPRESE ED IL MONTAGGIO: da lodare il lavoro meticoloso e paziente (con me ce ne vuole tanta!) di Vito che ha realizzato delle inquadrature perfette e si è lasciato andare anche a qualche gradito estetismo. La scelta di riprendere la scena fuori fuoco fino al risveglio della ragazza è tutta sua e devo dire che mi è piaciuta molto, come la scelta dell’alternanza tra scene di “campo” e “piani”. Secondo me tecnicamente siamo davanti ad un mini film davvero ben realizzato. L’ho rivisto più volte e non ho trovato errori ne difetti. L’unico riscontrato riguardava il finale, ma dopo uno scambio di impressioni con Vito, il problema è stato risolto e Mia si chiude alla grande! Chi non ha partecipato alle riprese non può capire fino in fondo il lavoro che c’è alle spalle di questi quattro minuti di video; le riprese sono state anche fisicamente faticose e per tirare fuori tre minuti di girato ne abbiamo dovuti filmare quasi venti. Questo deve far almeno comprendere l’importanza e la difficoltà del lavoro di montaggio che avevamo deciso di rendere il più semplice e lineare possibile con tagli fluidi atti a dare continuità all’azione della ragazza che si muove con disinvoltura nelle stanza della casa. Secondo me il tutto è riuscito perfettamente e in tutto il corto non c’è uno stacco sbagliato o fastidioso. Personalmente aggiungo che il piano sequenza su Ilaria dal letto alla cucina sia davvero tecnicamente pregevole.
GLI INTERPRETI: non nego che all’inizio l’idea di vedere Mia interpretata da Ilaria Bevere non mi entusiasmava molto. Non per demeriti della ragazza figuriamoci, ma più semplicemente perché nella mia testa Mia me l’ero immaginata differente. Vito però mi ha talmente parlato bene della ragazza che alla fine ho accettato e devo dire che ho fatto bene perché Ilaria si è dimostrata davvero brava, disponibile e padrona del set. Si è dovuta muovere tra di noi svestita e infreddolita e devo dire l’ha fatto con disinvoltura e talento, quello che deve avere una bravissima attrice di teatro come lei. Spero fortemente di lavorare ancora insieme a lei e spero anche che questo Corto sia in qualche modo utile alla ragazza per la sua futura e brillante carriera. Parlo solo di lei come interprete per motivi che scoprirete poi…
LA COLONNA SONORA: inizialmente per Mia avevo scelto come colonna sonora “Claudia’s Theme” una melodia molto strumentale, perfetta all’inizio, ma troppo pomposa nel finale in cui tradiva tutta la sua natura western. Così la scelta, su proposta di Vito, è ricaduta su “Everybody gotta learn sometime” utilizzata in “Eternal Sunshine of the Spotless Mind” uno dei suoi film preferiti. Ascoltandola più volte devo dire che alla fine l’andamento musicale calza bene con le immagini per questo invito tutti a non fermarsi ad una prima ed unica visione. Nei cartelli finali si percepisce un po’ l’atmosfera fornaci ariana di Zucchero, ma devo dire che a me piace molto.
LA REGIA: parlare strettamente della Regia non mi piace perché sembra quasi voler parlare e lodare se stessi! Ringraziando Vito per la preziosa collaborazione, quindi scrivo soltanto, ripetendomi, che la realizzazione finale di Mia si avvicina moltissimo all’idea iniziale con la quale l’avevo immaginato. Poi può piacere oppure no, ma stilisticamente e tecnicamente secondo me siamo vicini ad un piccolo capolavoro impreziosito dall’espressività degli interpreti e dalla scelta azzeccata del bianco e nero che dona al film ed alla storia raccontata la “delicatezza” ed il “romanticismo” (alla francese) ricercati...

domenica 11 aprile 2010

MIA - IL FILM


Questa è la versione provvisoria della locandina...per vedere la definita dovrete aspettare ancora un pochino...

giovedì 8 aprile 2010

CENTESIMO (ED ULTIMO) PASSO

Roma: l'estate scorsa una serie di sfortunati eventi mi avevano lentamente portato a maturare la decisione di chiudere questo blog perchè avevo bisogno di raccogliere le idee e le forze per affrontare quello che sapevo sarebbe stato un periodo difficile. Così un brutto giorno di luglio "ISTRUZIONI PER L'ILLUSO" chiuse i battenti dopo avermi tenuto fedelmente compagnia per quasi un anno e mezzo. Prendere quella decisione non fu semplice, ma sinceramente non avevo voglia di vedere e sentire nessuno e neanche di scrivere per questo salutai tutti ed arrivederci blog! quelli che seguirono furono giorni, anzi di settimane, davvero faticose da "vivere". Ovviamente c'è stato chi "ha capito" quello che mi stava succedendo e mi è stato vicino e chi invece non ha capito o ha fatto finta di non capire e se n'è fregato; ma questo in fondo a me non interessa perchè SO BENISSIMO chi ci tiene veramente a me e chi invece no. Quello che è stato davvero importante è stata la mia voglia di reagire a quel momento no, così dopo essermi rimboccato ancora una volta le maniche alla fine dell'estate ho deciso di "ricominciare" da capo e la prima cosa che ho fatto è stata quella di riaprire questa mia "finestra sul mondo". Ma a quel punto non aveva più senso chiamarla ancora "ISTRUZIONI PER L'ILLUSO" perchè quel titolo apparteneva ormai al passato e non calzava più col momento che stavo vivendo. Il primo settembre (chi mi conosce sa cosa rappresenta per me questa data) lancio "DIARIO DI BORDO": il mio nuovo blog che nacque sulle macerie del precedente. La scelta del nome non fu casuale e la spiegai subito nel primo post: dovevo riprendere in mano il "timone" della mia vita e cercare di domare le acque agitate del mare che stavo navigando. Avevo "sperato" di riuscirci in CENTO PASSI...francamente non so ancora se ce l'ho fatta, so però per certo che oggi mi sento molto meglio, che la strada è ancora molto lunga e faticosa, ma che io adesso non ho più timore di inciampare...