martedì 22 novembre 2011

HABIBI - CRAIG THOMPSON


Dopo sette anni di lavorazione torna Craig Thompson, Autore dell'indimenticabile "Blanketts", con un romanzo di sudata documentazione, crescita, ispirazione e maturazione che è già considerato come una delle più importanti opere della letteratura grafica degli ultimi anni. Ispirato alla cultura islamica, "Habibi" (mio amato) racconta la struggente storia di Dodola, ragazza-schiava di un modo di uomini e Zam, un orfano che nelle storie raccontate dalla donna troverà un amore unico, indispensabile e ricambiato che li legherà per tutta la durata della commovente storia e vi terrà inchiodati dalla prima all'ultima pagina. Insomma soldi spesi non bene, ma benissimo...

lunedì 21 novembre 2011

CATTIVISSIMO ME 3D


Non mi dilungherò troppo in questo commento: Cattivissimo me è un film che va visto perchè è divertente e commovente allo stesso modo e perchè è tecnicamente realizzato in maniera impeccabile! se poi si ha la fortuna e la possibilità di vederlo in 3D come è accaduto a me allora siamo difronte allo spettacolo puro...

SIN CITY - BLU RAY


E' stato più difficile del previsto, ma alla fine sono riuscito ad avere la mia copia blu ray in edizione limitata del bellissimo film di Rodriguez. Si tratta della versione due dischi distribuita da Walt Disney che è stata tolta dal mercato ed ora è reperibile solo su internet ed a prezzi molto alti! io sono riuscito ad averla a costi davvero contenutissimi e sono felice sia perchè ho speso meno del giusto sia perchè adesso la mia collezione privata di film si arricchisce di un un pezzo destinato ad essere da collezione. E con l'occasione me lo rivedo pure! Bravo me!

MA QUANDO GIRI UN NUOVO CORTOMETRAGGIO?

Questa è una domanda che mi sento ripetere ormai costantemente negli ultimi tempi e che francamente mi fa anche un pò soffrire perchè ci tengo a dire che io avrei davvero voglia di farlo, ma purtroppo negli ultimi mesi sono successe parecchie cose che me lo hanno impedito. Ora posso scrivere soltanto che anche se la mia telecamera è ferma da un pò, la mia mente va comunque a mano libera e non smette mai di fornirmi spunti e idee differenti e varie. Per fare un attimo il punto della situazione aggiungo che a breve mi dedicherò per un paio di settimane (come tradizione vuole) al "Ballo di Natale 2011", mentre se non ci saranno intoppi o problemi vari tra la fine di gennaio e l'inizio di febbraio girerò il capitolo finale di Hoster. Spero di mantenere fede a quanto finora scritto, io ci proverò e ci metterò tutto me stesso come sempre, il resto si vedrà...

ZELDA SKYWARD SWORD WII


E' uscito da pochi giorni il nuovo capitolo di uno dei miei videogiochi preferiti, quel Zelda che sin dai tempi del Nes 8 bit mi ha tenuto interi mesi impegnato in estenuanti ed appassionanti avventure; erano circa cinque anni che aspettavo questo momento e per festeggiare "Skyward Sword", che la critica giudica il migliore Zelda di sempre insieme ad "Ocarina of Time", il minimo che posso fare è comprarmi la spada e lo scudo che vedete in foto! Spero vivamente che questo titolo non tradisca le attese e sia veramente innovativo dal punto di vista dell'interfaccia, del sistema di controllo e della storia come si dice in giro sul web. Vi farò sapere...

KASABIAN - DAYS ARE FORGOTTEN

Ho scoperto questo pezzo per caso e non riesco a smettere di ascoltarlo! e deve essere una cosa contagiosa perchè anche a Maria non dispiace affatto. Loro sono i Kasabian e la canzone è "Days are forgotten". Purtroppo dopo le restrizioni dei contenuti sul web ed in particolare su youtube (che mi hanno costretto ad aggiungere quella frasetta sotto il titolo del blog) non posso inserire il video in questo post, ma se volete sentire (e vedere) di cosa si tratta basta seguire il link qui sotto.

sabato 19 novembre 2011

EXPENDABLES 2


In anteprima l'unica locandina-manifesto reperibile in rete sull'attesissimo sequel del film di Stallone. Da notare le graditissime new-entry di Norris e Van Damme ed il fatto che sulla locandina non ci sia Jet Li (che comunque appare nei credits), ma al suo posto una donna asiatica. Staremo a vedere, ma posso scrivere senza timore di essere smentito che a questo punto il cast è davvero al super completo (mancherebbe Seagal, ma ci accontentiamo!).

mercoledì 16 novembre 2011

AMERICAN HORROR STORY


Sabato notte alle due ho visto l'episodio pilota della nuova serie TV targata Fox, "American Horror Story" e ieri notte il secondo; anche se è presto per dare un giudizio credibile posso comunque affermare con assoluta certezza due cose: Regia e Montaggio mi piacciono molto e vederlo di notte, in silenzio al buio mi ha fatto davvero cacare addosso! nonostante questo non vedo l'ora che arrivi martedi.

AHO' IAI FATTA!


 Da pochi giorni Maria è ufficialmente cittadina romana! evvaiiiiii!!!

MASTER UNIVERSITARIO


Due giorni fa ho seguito la prima "lezione" del Master Universitario di secondo livello che tratta quasi esclusivamente di Diritto e Psicologia. Sedici materie da seguire e Tesi l'anno prossimo. Dopo aver letto le prime cinque pagine di uno dei testi mi veniva da sboccare! sarà dura, adesso non ci voglio pensare poi a gennaio Dio vede e provvede...

martedì 15 novembre 2011

FRANCO PERUGIA RESCUE HERO


Lunedi scorso ho deciso di portare mio nipote Diego al cinema (ovviamente gratis!) a vedere Warrior. Alle 14.00 in punto ci siamo messi in marcia insieme col Damiano destinazione Warner Village. Dopo una dose abbondante di pizza, mozzarella e traffico siamo arrivati a destinazione, ma appena giunti davanti all'ingresso della Multisala ecco la prima sorpresa della giornata: il Cinema è chiuso! odio le informazioni sbagliate su internet! va beh, sta di fatto che dopo dieci minuti abbondanti di smarrimento, di comune accordo abbiamo deciso di andare a fare un giro al vicino Parco Leonardo. Saturn, Berska, Pull & Bear, Abissi e via di ritorno verso casa dopo meno di un'ora passando non per la Roma-Fiumicino che era affossata dal traffico, ma per la Portuense, strada che non ho mai amato, ma che ci avrebbe garantito un più rapido ritorno alla base. Ed ecco la seconda sorpresa della giornata: dopo un paio di chilometri spesi a schivare pozzanghere esagerate con tanto di trampolino, il Maggiolone prima tentenna, poi singhiozza ed infine si ferma senza volerne più sapere di ripartire! niente, nulla, morto! e siccome le disgrazie non vengono mai da sole, mentre io e Damiano stavamo spingendo l'auto più pesante del Mondo in mezzo al fango per spostarla nell'area di sosta ha cominciato a piovere che Dio la manda! ma proprio nel momento in cui ormai avevo anche le mutande zuppe e vedevo la linea del traguardo irraggiungibile ecco spuntare dal nulla un vero Supereroe moderno che salta dalla sua auto in corsa, si rotola nel fango, schiva due auto, spinge il Maggiolone a bordo carreggiata, estrae i cavetti, li collega alla batteria, chiama il soccorso stradale, bacia sua moglie e sparisce oltre la pioggia. Grazie al suo tempestivo intervento settantacinque minuti dopo ecco spuntare dalla pioggia il secondo Supereroe della giornata che con il suo carro attrezzi ci ha agganciato l'auto, trascinati via, bestemmiato tutti i santi e alla modica cifra di settanta euri tondi tondi ci ha riportato sani e salvi a casa! da lunedi scorso Franco Perugia è il mio Supereroe preferito e visti come sono andati i fatti da ora in poi se vedrò qualcuno con l'auto in panne mi fermerò ad aiutarlo...promesso!

lunedì 14 novembre 2011

SWATCH-MANIA!


Maria ha la colpa o il merito, dipende dai punti di vista, di aver fatto ri-esplodere prepotentemente la mia sopita SWATCHMANIA!!! dopo aver ricevuto direttamente dal 1992 il modello "Cappuccino" sono andato a riprendere da mia madre i miei vecchi (si fa per dire perchè sono tenuti benissimo!) orologini svizzeri tra i quali c'era il Sunny side up (nella foto) che secondo me è uno dei più belli. E' ancora troppo presto per scrivere un post serio sugli swatch, appena li recupero e sistemo tutti vi parlerò più approfonditamente della mia collezione che può contare sette modelli, tra cui pezzi del calibro di Gulp!!! e Tube. 

LA SINDROME DEL DOTTOR HOUSE


Sono alcuni giorni (troppi) che zoppico anche abbastanza vistosamente e senza un vero motivo se escludiamo ovviamente i cinque interventi subiti alle ginocchia. Questo non è che mi preoccupa più di tanto perchè in fondo ci sono abituato, ma ultimamente la mia zoppia sta diventando una costante che non vorrei si trasformasse senza che me ne accorgessi in una vera e propria e definitiva postura perchè mi dispiacerebbe. Per questo motivo da domani per quanto possibile cercherò di correggerla. 

IO CANTO E SE CANTO IO CANTANO TUTTI!

"io senza capelli...lallalà..."
Ieri io, Maria ed un altro gruppetto di persone tra cui Damiano, Fabrizia, Alessia e Zoe, abbiamo trascorso una bellissima serata canterina a casa del sempre ospitale Attilio. Un tour de force (piacevole ovviamente!) all'insegna del canto che oltre ad essere stato davvero divertente non è mancato di momenti davvero di alta qualità dovuti soprattutto agli impeccabili arrangiamenti di Attilio in regia e alle bellissime voci di Maria e Gianna che a mio modesto parere sono state le migliori interpreti della brigata. Se non ci avete fatto caso ve lo faccio notare io il fatto che fino adesso non ho mai parlato di "Karaoke" perchè credetemi sarebbe davvero limitativo parlare dell'impianto di Attilio in questi termini, mentre non è per niente sbagliato paragonarlo a quello di una piccola sala di incisione. Insomma con quel popò di attrezzature che si ritrova "miocuggino" potrebbe davvero pensare di lanciare qualche giovane talento! detto questo due commenti sulla serata: Maria brava davvero soprattutto quando interpreta Mina ed Evanescence (suo cavallo di battaglia); Gianna ha una voce potente e talmente penetrante e squillante che per poco non mi frantuma il vetro dell'iPhone; Fabrizia ha fatto progressi esagerati dai fischi di "Gino e l'Alfetta"; Damiano canta sottovoce, Zoe in playback! Alessia poteva fare di meglio, ma aveva la voce bassa per questo si è meritata una serie di "per me è no!" in stile X-Factor! a proposito di X-Factor uno che ce l'ha dentro è Attilio, ma non nel canto bensì nell'allegria e nella bontà ed è per questo che "ioglicivogliotantobbene!" (e ieri ancora di più perchè ci ha risparmiato Pupo ed Honesty!). Concludo spendendo due parole sul sottoscritto: come dice il Damiano più che cantare le canzoni ieri sembrava che recitavo poesie! però nonostante questo devo dire che i duetti con Attilio (Lascia che sia di Stefano Picchi) e con Alessia (Luna di Gianni Togni) non sono stati affatto male come del resto La Cura di Franco Battiato con dedica a Maria che un piccolo brivido l'ha provocato ammettiamolo...

P.S. grazie a tutti vi voglio bene e bisogna bissare presto anche con Marco e Barbara e Dario e Silvia.

domenica 6 novembre 2011

FREAKS! THE SERIES - RECENSIONE


Prendete un gruppo di giovani Autori volenterosi, mescolateli bene con una manciata di collaboratori professionisti, aggiungete qualche buona idea, una spolverata di ottima tecnica, un pizzico di fortuna e alla fine cospargete il tutto con del sano passaparola ed il gioco è fatto! questa in poche parole è la ricetta del successo che sta alla base di Freaks!, web series tutta italiana che nata quasi per gioco dalla penna e dalla macchina da presa di quattro giovani romani (Claudio Di Biagio, Matteo Bruno, Guglielmo Scilla e Giampaolo Speziale) ha in pochissimo tempo letteralmente spopolato sul youtube! Io sinceramente non ne avevo mai sentito parlare prima di un paio di settimane fa quando Eva, una mia amica, me l'ha segnalata con un link e presentata con un commento che mi ha incuriosito al punto da convincermi a vedere tutti i sette episodi che compongono la prima stagione in un pomeriggio. Ora pur partendo dal presupposto che io ho un debole per chi come me coltiva una passione e ci mette anima, corpo, fatica, sacrificio e tempo pur di poterla mandare avanti, non posso esimermi dallo scrivere qui un commento che sia il più sincero possibile su quanto ho avuto modo di vedere. E la prima cosa che mi sento di dire è che Freaks! pur essendo una web series tecnicamente ben realizzata, moderna, con una sigla che non ha niente da invidiare a quella dei fratelloni più famosi, con la giusta tensione narrativa, diversi spunti interessanti, dialoghi puliti, alcuni attori molto bravi ed espressivi, costumi e fotografia curate e divertenti citazioni che non guastano mai, manca in maniera assoluta di sostanza, di storia e di tecnica narrativa! Insomma è come se fosse il tuo compleanno e tu avessi davanti una torta tutta piena di panna e decorazioni, le candeline accese, la bottiglia pronta per essere stappata, i palloncini colorati, la canzone "Happy Birthday" in sottofondo ed un regalo gigante pronto per essere scartato. Insomma tutto perfetto! da copione! Così spegni le candeline, stappi la bottiglia, fai il brindisi e poi apri il regalo. Togli il nastro, strappi la carta ed apri la scatola. L'emozione inevitabilmente aumenta. Dentro al pacco ce n'è un altro più piccolo incartato anche questo. Lo apri sempre con molta cura e delicatezza. Dentro trovi un pacchettino tutto accartocciato, lo srotoli freneticamente e più lo srotoli più diventa grande. Alla fine ti accorgi che hai davanti lo stesso pacco grandissimo ricevuto all'inizio! Scrolli la testa, stai per scartarlo di nuovo, ma vieni fermato dai tuoi amici perchè prima c'è la torta. La torta ti chiedi? allora ti guardi intorno e vedi che devi ancora spengnere le candeline e stappare la bottiglia. Così soffi forte e stappi poi riscarti il regalo, ma ti accorgi che una volta fatto puntualmente torni al punto da capo e così via per circa cento minuti, ossia la durata complessiva (minuto più minuto meno) della prima stagione di Freaks! In breve a me questo ha fatto pensare  questa fiction! perchè ok si possono avere tante belle idee anche migliori di quelle di Heroes o di Misfits, ma se poi queste belle idee rimangono intrappolate in schemi incomprensibili ed intrecci assurdi nella testa degli Autori prima e conseguentemente sul video dopo,  allora la strada da fare è ancora lunga molto lunga, a meno che tu non ti chiami J.J. Abrams e non stiamo parlando di Lost. Non voglio sembrare o essere cattivo, lode e merito a questi miei concittadini per l'impegno (tanto, tantissimo) e la competenza che ci hanno messo, ma dopo ben sette episodi e quasi un'ora e mezza di girato io sono costretto a scrivere che non c'ho capito nulla e sfido chiunque a scrivere o dire il contrario! Anzi aggiungo che se qualcuno avesse una chiave di lettura credibile ed un minimo logica per spiegare che cosa abbiamo visto finora è davvero il benvenuto perchè a me Freaks! è sembrato davvero troppo contorto ed a tratti addirittura incomprensibile! guardandolo e riguardandolo ho avuto più volte l'impressione che neanche gli stessi Autori avessero chiaro in testa cosa stessero raccontando e per questo hanno cominciato a girare a vuoto intorno allo stesso avvenimento (senza spiegarlo per giunta!)  per uno, due, tre, sette episodi! Talmente tanta confusione, peraltro favorita da un montaggio quantomeno discutibile, che io ai titoli di coda del settimo episodio ancora mi chiedevo quali fossero in soldoni i poteri speciali dei protagonisti! va beh uno di loro  riesce ad andare indietro nel tempo, ma gli altri? e da cosa derivano i loro poteri? insomma troppe domande senza risposta e se è vero che il segreto del successo di una produzione seriale è quello di mantenere costante la curiosità dello spettatore un altro segreto è anche quello di aggiungere in ogni episodio almeno un tassello che aiuti ad orientarsi all'interno della storia. Cosa che qui purtroppo non avviene. Comunque sia in attesa della seconda stagione faccio i miei complimenti a tutti perchè sono certo che prima o poi qualcuno di "importante" noterà Freaks! e magari apportandogli qualche piccola modifica lo renderà adatto per una distribuzione più importante. 

P.S. mi permetto di dare due piccoli consigli non da aspirante Autore o Regista, ma da semplice spettatore: 

1) nella seconda serie cercherei di utilizzare un montaggio più semplice, lineare e magari nei limiti del possibile sequenziale (evitando per intenderci i continui salti logistico-temporali a tratti incomprensibili che hanno caratterizzato la prima stagione creando alla lunga tanta confusione!).

2) uniformerei la durata di ogni singolo episodio come avviene in ogni produzione "seriale" che riguardi un telefilm o un fumetto o una rivista etc. Non ho apprezzato che nella prima stagione di Freaks! alcuni episodi sono durati 15 minuti, altri 20 ed altri ancora 25.

Qui sotto trovate il primo episodio della web-series:


UN REGALO INASPETTATO


Ieri pomeriggio sono passato a casa dei miei per dargli un saluto e per consegnargli una copia del censimento che avevo provveduto a fare per lo loro online. Per ringraziarmi di averli tolti da questa  fastidiosa incombenza (solo ultima di una lunga serie ad essere sincero) mia madre prima di uscire di casa mi ferma e dice "tieni questo l'ho preso per te" e mi da il CD che vedete nella foto. Io rimango un attimo perplesso e sorpreso e riesco a rispondere semplicemente "grazie" prima che mia madre continui dicendo "ho letto i titoli dietro, ci sono tutte le canzoni dei cartoni animati che ti piacevano da piccolo e siccome i tuoi dischi a cui eri tanto affezionato sono andati persi, ho pensato di prenderti questo. Mi raccomando appena lo ascolti fammi sapere com'è". Io la ringrazio, le do un bacetto, saluto ed esco. Mentre scendo per le scale e cammino nel cortile mi commuovo perchè capisco che dietro a quel piccolo gesto in fondo si nasconde tutto l'amore di una madre che nonostante ha un figlio ormai adulto lo considera sempre il suo bambino. Concludo questa mia riflessione con un sorriso perchè appena ho messo il CD in macchina mi sono accorto che si trattava di una raccolta di cover piuttosto mal realizzate, per certi versi buffe,  arrangiate con la pianola Bontempi, ma ovviamente questo mia madre non lo saprà mai...

P.S. tra i vari Goldrake, Jeeg Robot, Daitarn III, L'Uomo Tigre, Lady Oscar e compagnia bella la mia preferita in assoluto è questa: 


UN KG DI CAPELLI FA!


Ieri verso l'ora di pranzo sono entrato dal parrucchiere di fiducia ed ha sorpresa ho tagliato via quasi tutti i capelli! ora tra voi e voi starete dicendo " e chissenefrega!". Ed avreste anche ragione se non fosse che io per il tagliare i capelli ho una certa allergia e che dopo il taglio di ieri, Nino, mio parrucchiere di fiducia da circa ventisei anni, andrà in pensione. Per questo motivo mi sembrava giusto dedicargli un post sul mio blog! con questo nuovo taglio starò a posto fino a gennaio-febbraio ed avrò tutto il tempo di cercare un nuovo e fidato parrucchiere, cosa che già so non sarà affatto facile...sigh...

2055


Ad ottanta anni potrei essere così, una rivisitazione in chiave moderna del professore matto!

sabato 5 novembre 2011

BRAD BARRON - RECENSIONE



Ho da poche ore terminato di (ri)leggere la serie regolare di Brad Barron, senza gli albi Speciali per intenderci, ed ho diverse considerazioni da fare, ma prima di entrare nel vivo del mio commento è doveroso da parte mia fare una piccola premessa. Brad Barron è una serie Bonelli del 2006 che ha rappresentato per la famosa Casa Editrice milanese un esperimento perché a differenza di tutte le altre “testate” bonelliane è stata la prima ad essere pensata, scritta ed illustrata per auto-concludersi nell’arco di diciotto storie mensili. Dunque una vera e propria novità che poi ha fatto da apripista per diverse mini serie successive edite sia da Bonelli (Damian, Gea, Volto Nascosto, Caravan, Lilith, Greystorm, Cassidy e Shangay Devil) che da altri (Detective Dante, David Murphy, Valter Buio, Dr. Morgue e via discorrendo). Il motivo di questa nuova scelta editoriale è facilmente spiegabile dal momento storico che stava vivendo in quel periodo il mondo dell’editoria e del fumetto italiano che proprio in quegli anni stava facendo registrare un preoccupante calo di interesse e di vendite dovuto in parte all’inizio di una crisi economica più generalizzata ed in parte allo spostamento di interesse verso gli svaghi definiamoli tecnologici. In un contesto difficile come quello e con alle spalle due autentici fallimenti (Gregory Hunter e Jonathan Steele) anche per una Casa Editrice forte e ben avviata come la Bonelli il lancio di una nuova serie a fumetti rappresentava un’incognita ed un vero e proprio rischio, da qui dunque la scelta di una mini-serie che sia in caso di flop che di successo si sarebbe conclusa col numero diciotto. A distanza di diversi anni e a conti fatti posso tranquillamente scrivere che Brad Barron ha rappresentato per Bonelli un inaspettato successo editoriale e di pubblico che ha portato al successivo lancio di cinque numeri speciali (l’ultimo in uscita il prossimo 29 novembre) ed ha indirizzato la casa editrice verso questo tipo di pubblicazioni. Detto questo posso finalmente puntare al cuore della mia breve recensione. Brad Barron è un eroe “controvoglia” (nato dalla vivace penna di Tito Faraci) che si muove attraverso un’America che appena uscita dalla Seconda Guerra Mondiale si ritrova a doverne combatterne un’altra ancora più difficile, dura e crudele contro la razza Aliena dei Morb. Il plot alla base della storia è molto semplice, ma altrettanto efficace: la Terra viene invasa dagli Alieni Morb che in brevissimo tempo la conquistano assoggettando la razza umana. Il destino del Pianeta è nelle mani di un solo uomo, Brad Barron, ex militare protagonista dello sbarco in Normandia che sfuggito dalla prigionia Aliena ha a disposizione un anno e mezzo (la durata della serie!) per ritrovare sua moglie e sua figlia, sconfiggere i Morb e salvare il Mondo! Se alla fine della storia il nostro eroe dalle evidenti fattezze di George Clooney ce la farà oppure no io non lo svelerò qui, quello che invece posso dirvi è che a me Brad Barron è piaciuto ed anche parecchio perché pur avendo come protagonisti gli Alieni, si discosta dal genere fantascienza (che io non amo) per collocarsi a metà strada tra un fumetto hard-boiled e quello di genere. Le ambientazioni post-apocalittiche anni ’50 e le ricostruzioni (talvolta davvero meticolose) di intere città e cittadine statunitensi sono davvero impressionanti come è davvero impressionante la cura del dettaglio e la qualità del tratto grafico dell’intera serie, merito di una schiera di disegnatori di qualità che io sinceramente non avevo e non ho mai riscontrato in nessun’altra serie di fumetti italiana! Non c’è un numero disegnato male e si arriva a livelli di qualità altissima nelle minuziose e dettagliatissime tavole di Max Avogadro ed in quelle plastiche e dinamiche del copertinista Fabio Celoni. Per il resto posso solo aggiungere che la storia vera e propria di Brad Barron potrebbe essere riassunta in soli sei albi: i primi tre che spiegano i fatti e tracciano il profilo del protagonista e le linee guida della storia e gli ultimi tre che svelano importanti antefatti della stessa, forniscono la sua chiave di lettura e chiudono il conto. Gli altri albi, quelli dal quattro al quindici, rappresentano invece un plateale omaggio dell’Autore alla letteratura e alla cinematografia di “genere” ed hanno un iter narrativo sempre uguale (iniziano con Brad Barron che arriva in un nuovo paese, risolve dei problemi e se ne va) ed alla lunga un po’ noioso e ripetitivo. Queste storie in cui vedremo Brad Barron muoversi tra l’Horror ed il Trash passando per la Fantascienza pura fino al Western io le ho interpretate un po’ come un allunga-serie tra la fuga ed il ritorno del protagonista a Manatthan. Nonostante questo considero comunque Brad Barron un buon fumetto con discreta qualità a tutti i livelli (editoriale, narrativo e grafico), coinvolgente al punto giusto, non mancante di qualche sorpresa, disseminato di citazioni, ma con un finale secondo me troppo sbrigativo e poco convincente. Con più di mille tavole a disposizione secondo me si poteva fare qualcosa di meglio, ma per esprimere un giudizio definitivo probabilmente dovrò prima leggere i cinque albi speciali che completano la storia.  

giovedì 3 novembre 2011

CUORE DI ZUCCHERO


Qualche tempo fa la redazione del sito www.whatyoulove.it mi ha contattato per propormi di scrivere un articolo. Cosa che ho accettato e fatto subito con entusiasmo. Non vi anticipo nulla tranne il fatto che all'interno dell'articolo in questione troverete l'ultimo racconto breve che ho scritto. Se siete curiosi di sapere di cosa si tratta basta cliccare sul link qui sotto. In fondo all'articolo è possibile lasciare un commento, se avete voglia di farlo ve ne sarei davvero grato. 

THIS MUST BE A PLACE - PAOLO SORRENTINO





Come anticipato nel precedente post due giorni fa sono andato a vedere “This must be a place” di Paolo Sorrentino. Mi incuriosiva molto questa pellicola perché sono diversi anni che scrivo e parlo di Sorrentino come del migliore Autore attualmente in circolazione in Italia. E devo dire che a titoli di coda proiettati il regista napoletano non mi ha deluso, anche se ci tengo a dire subito che “This must be a place” è un bel film (forse il migliore italiano visto quest’anno), ma non è un capolavoro, almeno secondo me. Sicuramente vedere al “servizio” di Sorrentino un mostro sacro come Sean Penn avrà fatto sussultare moltissimi spettatori medi come me, ma una volta finito di cantare le lodi all’attore americano se ci si riflette con calma sono tanti forse addirittura troppi i difetti di questa pellicola che purtroppo a malincuore devo dire non mantiene fino in fondo quello che promette. Questo è dovuto soprattutto ad una discontinuità narrativa piuttosto evidente: ci sono, tanti, tantissimi spunti interessanti e buone idee nel film che però non mi sono sembrate amalgamate in maniera convincente ed efficace. Si ha così come risultato un film molto lento che per lunghi tratti più che una storia coerente, sembra essere una galleria di singoli episodi (visivamente belli per giunta!) faticosamente uniti tra loro. Anche le sottotrame (come quella dell’Olocausto) sono troppo spesso trattate in maniera forzata, superficiale e poco efficace. Nonostante questo comunque “This must be a place” è un film piacevole e Sorrentino ha il grandissimo merito di non aver proposto una regia presuntuosa, ma piuttosto una semplice e pulita arricchita da una serie di lentissime e sofisticate carrellate (la migliore secondo me è quella del concerto di David Byrne) alternate a inquadrature strettissime. Ho apprezzato molto la cura quasi maniacale messa da Sorrentino nella fotografia e nei particolari e la caratterizzazione quasi estrema dei personaggi, ovviamente su tutti quella di Cheyenne, la rockstar in pensione interpretata da Sean Penn. Proprio a tal riguardo sono costretto a dire che, anche se io nelle mie definiamole recensioni non amo scrivere della trama o dare troppe informazioni sul film per non rovinare poi il gusto ed il piacere a chi vorrà andarli a vedere, in questo caso non posso non spendere due parole sul protagonista! Cheyenne come già detto è una ex-rockstar che ha le fattezze di Robert Smith (frontman dei Cure), personaggio davvero particolare che si trucca e si veste come adolescente in rotta con il mondo dal quale sembra aver ereditato lo stesso senso di infantilismo e smarrimento. Le sue incertezze però non sono dovute come potrebbe essere facile ipotizzare al declino della sua notorietà, ma sembrano avere radici più lontane e profonde. Il viaggio on the road attraverso l’America (omaggio secondo me esplicito del regista a questo filone cinematografico!) che sarà costretto ad intraprendere Penn, sarà un viaggio dentro se stesso che rappresenterà per lui l’occasione per uscire dallo stato di noia e regressione in cui era piombato dopo il ritiro dalla scena. Lo Cheyenne smarrito, stanco, con il tono di voce mesto e l’incedere lento con un trolley in mano per le vie di Dublino è destinato secondo me a diventare il nuovo Edward mani di forbice forse addirittura più problematico. Con questa interpretazione Penn dimostra ancora una volta di essere uno dei migliori attori per questo genere e di meritare l’ennesima candidatura all’Oscar! Intorno a lui comunque si muovono una serie di ottimi attori che magistralmente diretti da un Paolo Sorrentino apparso ad un livello di maturità cinematografica superiore rispetto alle pellicole precedenti, confezionano un film fuori dagli schemi, poetico, intelligente, a tratti ironico ed anche toccante che merita sicuramente di essere visto.