SCRITTORE PER CASO
Roma: è un pò di tempo che mi centrifuga nella testa una domanda alla quale non riesco ancora a dare una risposta. La domanda in questione è questa: "Può scrivere un (bel) racconto uno/a che in vita sua ha letto (seriamente) cinque libri?". Ed aggiungo non ha mai seguito corsi, scuole, laboratori di scrittura etc. ed è dunque completamente autodidatta. Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate.
5 commenti:
Eh, bella domanda.
Tutti possono avere buone idee, ma il vero salto di qualità è dato dal renderle affascinanti agli occhi degli altri.
E senza un adeguato orientamento in un qualunque ambito è facile smarrirsi: prima di tutto in quello che si ha intenzione di scrivere,filmare,musicare,ecc.
Grande Tiziano,
questo nick " l'ebreo " che ti ricorda?
Bravo hai indovinato sono proprio io.Quel negraccio di tuo fratello mi ha rivelato dove ti nascondi.Ho visto tutti i tuoi corti e li ho trovati simpatici.Continua cosi'.Per rispondere al tuo quesito direi che si si puo' scrivere senza aver letto tanto anzi forse e' meglio perche' non sei soggetto a scopiazzature,L'importante e' avere proprieta' di linguaggio ed idee buone e mi sembra che a te non manca quindi vai avanti ed in bocca a lupo.
Un ciao dall'ebreo
Rispondo a:
ERAS - più o meno la penso come te, anche se ovviamente ci sono delle eccezioni. Ti dico la verità ho letto dei racconti di scrittori "FAMOSI" che non trasmettono nulla, scritti in maniera banale con finali squallidi, mentre ci sono dei romanzi di semi-sconosciuti che mi hanno appassionato. In Italia non c'è la cultura del libro ed una storia scritta da me o da te difficilmente verrà pubblicata perchè gli editori raramente rischiano per un "GIOVANE" anche se propone un racconto interessante. Spesso accade che un racconto di uno sconosciuto venga pubblicato sotto nome di un "FAMOSO" previo conguaglio in denaro. E' triste, ma è così. A me ad inizio anno pubblicano una raccolta di racconti brevi. Bella soddisfazione, ma i racconti brevi sono più semplici da scrivere per chi non ha una "CULTURA ED UNA SCUOLA LETTERARIA" alle spalle. Nel racconto vero e proprio il rischio di perdersi è altissimo.
SHEIMA - ciao Robè! non mi sarei mai aspettato di leggerti sul mio blog anche perchè non sapevo neanche che mio fratello fosse a conoscenza dell'esistenza. Grazie per i complimenti, mi fanno piacere, e sono contento che hai visto e letto le mie cose. Considera però che il tempo ed i mezzi che ho a disposizione sono "ridicoli" però ho le idee e spero che almeno con quelle di riuscire ad andare avanti. Ti posso dire che ho ottenuto in un paio di anni traguardi per me inpensabili! il poterli condividere con delle persone sono motivo di soddisfazione. Ovviamente il riferimento allo scrittore che ha lento cinque libri era per me stesso. Grazie dell'intervento spero che ripasserai da queste parti presto. Un abbraccio grande.
"Spesso accade che un racconto di uno sconosciuto venga pubblicato sotto nome di un "FAMOSO" previo conguaglio in denaro."
Non lo sapevo, che tristezza :(
Allora spero che Camilleri mi contatti :p
Spero di aver capito male.
Per scrivere libri ci vorrebbero corsi?
Bisognerebbe incanalarsi in strutture fisse?
Oh Dio, spero di no, perchè nel caso non ce ne fossimo accorti, il mercato editoriale vive di strutture fissazioni adolescenziali/ melodrammatiche.
Forse sarebbe proprio il caso di sganciarsi da quello che viene insegnato, sarebbe il caso di lasciare un posto alla personalità.
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