Roma: l'estate non ha giovato sul mio fisico e soprattutto sulla mia regione addominale, quindi urge immediato e rapido dimagrimento di almeno tre-quattro kg possibilmente localizzati intorno al mio ombelico!!! forse è arrivato il tempo di avere una tartaruga oltre i pesci....
mercoledì 30 settembre 2009
TRENTADUESIMO PASSO
lunedì 28 settembre 2009
TRENTUNESIMO PASSO
sabato 26 settembre 2009
TRENTESIMO PASSO
BASTARDI SENZA GLORIA
DOTTOR HOUSE
FIFA 10
GUITAR HERO 5
lunedì 21 settembre 2009
VENTINOVESIMO PASSO
Oggi ho il cuore vestito a lutto...con te vicino in silenzio ripercorro il cammino pieno di lacrime e sorrisi di noi due giovani Amici. La voce non esce...l'animo è affranto ed il dolore dentro di me cresce e soffoca il canto. Le mie palpebre bagnate adesso sfioro e i tuoi ricordi assaporo.
VENTOTTESIMO PASSO
Alessio viveva da sempre coi genitori in un piccolo, ma accogliente appartamento non lontano dal centro.
Per arrivarci bastava percorrere la Cristoforo Colombo verso fuori ed all’altezza della Fiera di Roma girare a sinistra verso la stazione.
Avevo percorso quella strada moltissime volte, soprattutto per andarlo a prendere col motorino quando, per un motivo o per un altro, dai vigili si era fatto ritirare il suo.
E questo purtroppo era accaduto talmente tante volte che il mio amico ad un certo punto fu costretto ad autodefinirsi il Re dell’infrazione.
Me lo ricordo grattarsi quei spini scuri che aveva sulla testa e sorridere mentre mi diceva “ tranquillo mi serve un passaggio, ma solo per oggi, stasera come al solito la Poliziotta passa al comando e sistema tutto”.
La Poliziotta, come la chiamava lui, non era altro che sua madre Antonella: una donna minuta sulla quarantina che con quei capelli corti tagliati sul collo e quell’inconfondibile sorriso ricordava molto la Audrey Hepburn di Colazione da Tiffany.
Antonella aveva speso quasi tutta la sua vita a fare la poliziotta di quartiere e ad aiutare gli altri, per questo in zona era conosciuta da tutti e tutti le volevano bene.
Alessio dalla madre aveva ereditato gli stessi occhi e lo stesso sguardo, ma non di certo lo stesso senso di responsabilità, di misura e del dovere.
Per questo Antonella in più di un’occasione era dovuta correre in soccorso del figlio per tirarlo fuori dai guai davanti ai suoi colleghi, aggiungendo così ogni volta un nome nuovo alla lunga lista di persone alla quale lei doveva un favore.
Io ovviamente non facevo parte di quell’elenco, ma nonostante questo la Poliziotta me la ricordo bene.
In particolar modo la ricordo nelle sere fredde d’inverno quando la vedevo rincasare dopo il turno di servizio mentre stavo in camera con Alessio a giocare alla Playstation.
La prima cosa che faceva appena in casa era togliersi la divisa ingombrante, il cappello da poliziotto ed i proiettili dalla pistola di ordinanza prima di riporla sottochiave in un cassetto.
Poi dopo averci salutato con un abbraccio ed aver messo una pentola a bollire sul fuoco si concedeva un bagno caldo prima di ritornare in salotto con delle belle vestaglie laminate sempre diverse e delle pantofole di lana cotta colorate.
Una volta che cominciava a sbrigare le faccende di casa, io ed Alessio iniziavamo discretamente a ronzarle intorno in attesa del momento giusto per cominciare con la nostra solita sfilza di domande sui cattivi: “…allora Mà quanti omicidi ci sono stati oggi?...quante rapine hai sventato?...quanti ne hai messo al fresco?...a quanti hai dovuto sparare?...e via discorrendo.
Antonella ogni volta ci faceva finire di parlare poi con voce seria e tranquilla ci rispondeva sempre allo stesso modo “…no ragazzi niente di tutto questo, per fortuna è stata una giornata tranquilla e come ogni sera prego il Signore che quella di domani sia ancora più tranquilla di oggi”.
Alessio ed io,dopo quelle parole, ci fissavamo sempre per alcuni istanti prima di scrollare le spalle tradendo quel pizzico di delusione dovuto al fatto che Antonella sembrava non essere neanche una lontana parente degli “sbirri” tuttofare che popolavano i vari Action Hollywoodiani tipo Arma Letale o Beverly Hills Cop.
E se questa cosa a me in fondo non toccava poi più di tanto ad Alessio invece sembrava interessare e far soffrire molto.
Il mio amico infatti più di una volta mi aveva confessato di pregare quasi ogni notte affinché una sera la Poliziotta ritornando a casa avesse cominciato a raccontargli di sparatorie, di arresti, di rapine sventate, insomma di una qualsiasi storia così avvincente da poter finalmente rendere la madre l’eroina che lui aveva sempre sognato e sperato che fosse.
Ma le sue preghiere rimasero inascoltate a lungo, almeno fino a quando una sera Antonella non tornò a casa.
Una telefonata e le lacrime del padre ruppero il silenzio nella stanza dove noi due stavamo cercando il goal vittoria ad International Superstar Soccer.
Da subito non capimmo cosa fosse successo, ma poco dopo tutto purtroppo ci fu più chiaro.
Il giorno dei funerali la chiesa era piena di gente.
All’appello non mancava proprio nessuno: parenti, amici, quasi tutto il quartiere ed anche la Banda della Polizia.
Quando il suono acuto di una tromba iniziò ad intonare le note del Silenzio fuori ordinanza vidi piangere per la prima volta Alessio abbracciato al feretro col tricolore della madre.
Su quella bara c’erano appesi ben visibili una medaglia d’oro al valore ed una targa con su scritto “Non sempre i Buoni vincono, ma non smettono mai di lottare”.
Alessio era stato accontentato, Antonella la Poliziotta infatti da quel giorno divenne per tutti un’eroina.
domenica 20 settembre 2009
VENTISETTESIMO PASSO
Roma: ogni tanto Facebook qualcosa di buono lo combina ed allora eccomi qui con Stefy (ex compagna di classe delle superiori che neanche mi ricordavo!) a trascorrere un piacevole sabato sera in compagnia. All'appello c'era anche Kati e martedì rivedrò anche Viviana, Paola, Sabrina, Paolo ed Andrea. Ogni tanto facebook qualcosa di carino lo combina...
VENTISEIESIMO PASSO
VENTICINQUESIMO PASSO
venerdì 18 settembre 2009
VENTIQUATTRESIMO PASSO
mercoledì 16 settembre 2009
VENTITREESIMO PASSO
domenica 13 settembre 2009
VENTUNESIMO PASSO
sabato 12 settembre 2009
VENTESIMO PASSO
DICIANNOVESIMO PASSO
Episodio 7: IL GIOCO DEL DOTTORE
DICIOTTESIMO PASSO
mercoledì 9 settembre 2009
DICIASSETTESIMO PASSO
martedì 8 settembre 2009
SEDICESIMO PASSO
QUINDICESIMO PASSO
Episodio 6: L'ORGASMO
TREDICESIMO PASSO
DODICESIMO PASSO
sabato 5 settembre 2009
venerdì 4 settembre 2009
DECIMO PASSO
"Ahò ma che te sei messo a fa il Postino?".
"Beh si...in un certo senso pure io consegno PACCHI!!!".
DEDICATO A DAMIANO...
NONO PASSO
Roma: sono diversi mesi che vivo un pò sospeso come un limbo e devo dire che la sensazione non è che mi piaccia più di tanto. La mia casa sembrava essere diventata improvvisamente una sala d'Attesa. Ho passato settimane ad aspettare che il telefono squillasse. Io non credo a quelli che dicono che non si fanno mai aspettative. Aspettano tutti. Aspettiamo tutti. Aspettiamo sempre, una cosa o un'altra. Bene io mi sono stufato e da qualche tempo ho smesso di aspettare. In fondo non ne vale la pena, come non vale la pena continuare a sfuggire dai problemi e dai propri timori che inevitabilmente prima o poi vanno affrontati. Oggi il mio desiderio è quello di non scappare più dalle situazioni che non mi piacciono e mi fanno in qualche misura paura (la parola giusta è timore non paura), ma piuttosto affrontarle e soprattutto pensare un pò più a me stesso e non agli altri. Dunque in poche parole, come ho già scritto su Face e come ho annunciato sul post "Passo Zero", è ora di ricominciare a vivere! il mio carissimo amico Andrea mi ha fatto notare che seppure uno ha commesso degli errori lo ha fatto per amore e quindi non si deve rimproverare nulla ed ha aggiunto che è finalmente arrivato il tempo delle rivincite. Beh lui non si sbaglia quasi mai e mi auguro che non lo faccia stavolta...
OTTAVO PASSO
giovedì 3 settembre 2009
SETTIMO PASSO
Episodio 4: DIETA TROPICALE
SESTO PASSO
QUINTO PASSO
Roma: approfitto di questo momento e del fatto di essere "proprietario" di questo blog, proprio per raccontare su questo spazio, del mio "stravagante" rapporto coi piercing. Allora dovete sapere che da qualche anno alla fine di ogni mia storia diciamo "importante" io vado in un negozio vicino casa e mi faccio un piercing! questo perchè il pierging viene usato da me come sigillo per chiudere in maniera definitiva la storia in questione. Quindi ogni "spike" ha un nome di ragazza e ad oggi, con quello di ieri, sono ben quattro! per fortuna che ho voluto legare questa mia insolita "tradizione" solo alle "ragazze" ritenute importanti e per fortuna che come sigillo ho scelto un semplice piercing piuttosto che cose più complicate perchè vi assicuro che poteva andare molto peggio! con la speranza che quello di ieri sia stato l'ultimo "buco sulla mia pelle" vi saluto e vi invito a ricollegarvi presto...