martedì 16 giugno 2009

FINE?

Roma: inizio questo post con una domanda che, seppure lecita, nasconde un fondo di ironia perchè arrivato al quarto intervento (in altrettanti anni) allo stesso ginocchio, beh domandarsi se sarà l'ultimo fa sorridere e riflettere; sorridere perché finire sotto i ferri in media una volta l'anno sempre per lo stesso distretto anatomico a me fa (amaramente) sorridere e riflettere perchè almeno due dei quattro interventi erano evitabilissimi!!! ed è qui che mi prende tristezza, perchè se è vero che errare è umano, è anche vero che perseverare è diabolico e chi crede che io in tutta questa faccenda abbia delle responsabilità beh SI SBAGLIA e di grosso! Io non ho fatto altro che seguire alla lettere quello che mi è stato detto di fare senza eccedere da una parte o dall'altra. Ci tengo a scrivere che questo nuovo intervento non è figlio di una mia eccessiva “VOGLIA” di fare o strafare, ma solo l'ultimo(?) regalo che ho ricevuto da chi con tre interventi non è riuscito a risolvere un quesito clinico attualmente davvero semplice da affrotare. Invece tra menischi re-inseriti, legamenti plastificati, viti, tendini rotulei, gracili e semi-tendinosi vari eccomi qui opo sette anni a non aver ancora risolto il mio problema! È da quando avevo 26 anni che non sono più libero di condurre una vita normale, che non posso dare due calci ad un pallone, fare una corsetta o giocare a racchettoni su una spiaggia; anche le cose più elementari sono anni che sono costretto ad affrontarle con timore o non affrontarle affatto. Nell'ultimo anno poi si era aggiunto un dolore sordo e latente alla parte interna del ginocchio che ogni tanto si faceva sentire più forte e pungente come tante punture di spillo tutte insieme. Sono stato messo a riposo quattro mesi, io ci sono stato sette, ma niente! E la cosa divertente è che nessuno mi credeva: amici, parenti e soprattutto i medici mi continuavano a ripetere “è normale è un ginocchio operato”. Allora ho deciso di assumermi le mie responsabilità ed ho accettato un intervento “al buio” convinto che nella mia articolazione c'era qualcosa che non andava. Si arriva così al giorno dell'operazione “ARTROSCOPIA DIAGNOSTICA” ossia, un intervento endoscopico di esplorazione per vedere dall'interno se c'era qualcosa messa fuori posto. E visto che siamo entrati ufficialmente nell'era della multimedialità ormai estesa a tutto, anche e soprattutto a fatti personali, utilizzo il mio blog per raccontare brevemente quello che è accaduto in sala operatoria. Inizio dicendo che si è trattato di un Day-Surgery e che il giorno dell'artroscopia mi sono presentato fresco di tricotomia (la depilazione della gamba per dirla facile) e che in pre-sala ho subito l'anestesia definita “Blocco sciatico-femorale” (solo la gamba interessata addormentata attraverso correnti elettriche mandate con due “spilloni” inguine-chiappa). In sala operatoria sono voluto rimanere sveglio per seguire “LIVE” su un monitor (non SKY!!!) l'intero intervento e sono contento della mia decisione perchè così ho potuto appurare da subito il fatto che avevo ragione! Per stessa ammissione dell'ortopedico il mio ginocchio aveva un problema: il menisco fratturato a manico di secchio infatti era libero di muoversi all'interno dell'articolazione dandomi (oltre al dolore) quella sensazione come di ginocchio bloccato ed imminente lussazione. Il menisco è stato asportato completamente, l'articolazione pulita e i legamenti controllati. Ora la situazione dovrebbe essere tornata normale, nel senso che una volta effettuata la riabilitazione ed il potenziamento del caso potrò tornare a fare le cose che ho sempre fatto, ovviamente compatibilmente con i quattro interventi subiti. Il mio è (e sarà) sempre un ginocchio stressato, ma sapere che potenzialmente ci potrò fare un po' tutto, beh mi fa stare meglio. Ora non mi resta che incrociare le dita, impegnarmi come sempre nella riabilitazione (sono super in questo!) e tornare a fare una vita normale...io ci credo...io ci spero...

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