IL MALE CHE FUGGI E' IN TE
BACKSTAGE 1: LA STORIA
Roma: era da parecchio tempo che mi ronzava in testa l'idea di realizzare questo Cortometraggio, ma motivi vari non mi avevano ancora permesso di passare dalle parole ai fatti. Pur non essendo un amante del Cinema di Guerra (ho visto solo i classici Platoon, Full Metal Jacket, Vittime di Guerra e metà Salvate il soldato Ryan) ero molto attratto dall'idea di poter realizzare un breve video che facesse in qualche modo riflettere sull'inutilità in generale delle guerre e sugli scontri tra "militari" appartenenti a schieramenti differenti. In particolare ho sempre pensato che chi "sul campo" toglie o ci rimette la vita è sempre e comunque vittima di se stesso. Così partendo da questo pensiero e, ad essere onesto, fortemente influenzato da un Corto visto da ragazzino (L'Iracheno con protagonista un Manolo diciottenne) è nato il soggetto de "Il Male che fuggi è in te". Per la stesura definita della storia poi ho voluto la collaborazione proprio di mio cugino che si è mostrato da subito interessato al progetto da me proposto. Così partendo da L'Iracheno, che però durava circa 15 minuti ed era girato su pellicola con una vera troupe e tutto il resto, è nato questo primo corto del nuovo anno. Le nostre idee si sono subito baciate ed è uscito fuori un prodotto accettabile e secondo me molto bello e di forte impatto. Oltre alle difficoltà già precedentemente esposte per la sua realizzazione un'altra cosa molto difficile da realizzare è stato l'editing. Infatti mai come questa volta la fase di montaggio è stata davvero impegnativa perchè ho dovuto tagliare e cucire digitalmente tantissime volte il mio filmato che è un ping-pong di mini scene di uno o due secondi. Alla fine comunque mi ritengo assai soddisfatto del risultato finale perchè il tipo di montaggio scelto (sequenziale non temporale) molto cinematografico dona al tutto un ritmo forsennato che lascia senza respiro lo spettatore dal primo all'ultimo frame. Le riprese sono state realizzate con la vecchia, ma affidabile Sony Cyber Shot che non è qualitativamente eccezzionale, ma molto maneggevole e duttile. Aggiungo che in questo film non era importante la qualità finale dell'immagine, ma quanto il messaggio che volevo lanciare. Per la musica, visto che il Corto non è parlato, ho un paio di idee per la testa la più difficile, ma affascinante da realizzare è quella di usare un brano molto anni 70-80 dei Talking Heads che a parer mio calza proprio a pennello col filmato. Detto questo per il momento è tutto vi invito a collegarvi nei prossimi giorni per nuove informazioni ed immagini ed ovviamente per la pubblicazione del Corto che avverrà come sempre in esclusiva qui sul mio blog.
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