lunedì 21 gennaio 2013

PRISON BREAK - QUARTA STAGIONE

Sei anni fa noleggiai un film della 20 Century Fox (di cui non ricordo il titolo) e a visione ultimata mi colpì il fatto che tra i contenuti speciali ci fosse l'episodio pilota di una serie tv prodotta dalla stessa casa di distribuzione americana, che non conoscevo: "Prison Break". In quel periodo fatta forse eccezione per Scrubs e Coliandro, non seguivo con lo stesso interesse di oggi le serie tv, ma spinto dalla curiosità spinsi play e comiciai a guardare "Fratelli". Rimasi 45' col fiato sospeso incollato davanti allo schermo nonostante fosse ormai notte fonda. Le dinamiche di quel primo episodio, il plot coinvolgente, il ritmo serrato e il personaggio di Michael Scofield mi conquistarono immeditamente e mi convinsero subito a recuperare tutti gli altri episodi. Nel 2007 coi Torrent e con il "muletto" non avevo confidenza per questo fui costretto a scegliere la strada più rapida, ma anche quella più costosa ossia quella dell'acquisto del cofanetto con tutta la prima, fantastica, stagione. Ecco il mio commento potrebbe chiudersi qui perchè quei primi 22 episodi rappresentano secondo me il meglio di "Prison Break"; dalla seconda stagione in poi infatti l'iter narrativo è rimasto più o meno sempre lo stesso e tutte le novità e i continui colpi di scena hanno comiciato ad essere piuttosto scontati. Nella terza stagione addirittura i protagonisti (non tutti, ma quasi) si ritroveranno a dover evadere da una nuova prigione (Sona a Panama) proprio come era già accaduto a Fox River durante la prima. La quarta stagione inizia subito dopo l'evasione e vede ancora come protagonisti  i due fratelli riuniti dai servizi segreti americani insieme ad AlexSucre, Bellick, Sara con l'obiettivo di radere al suolo la "Compagnia" ritrovando il suo segreto libro nero. In questa quarta ed ultima stagione ci sono dei "buchi" narrativi paurosi e la facilità con la quale vengono compiute tutte le "missioni" alla lunga risulta quasi fastidiosa. I tradimenti, i continui cambi di alleanze e i colpi di scena sono talmente frequenti da apparire davvero banali e primi di un qualsiasi coinvolgimento emotivo. Scofield anche stavolta non sbaglia un colpo, ha una soluzione immediata per qualsiasi problema e pianifica ogni cosa alla perfezione risultando poco credibile e a tratti irritante. I primi dodici episodi si lasciano comunque guardare, ma il finale è talmente allungato e frustrante che ti costringe più volte ad implorare la parola fine. L'unica cosa che salvo di questa ultima stagione sono i ritorni di tutti i personaggi comparsi dal primo anno in poi e il finale che ho trovato davvero azzeccato e non banale.

P.S. a fine serie sono stati realizzati altri due episodi "The Final Break" che coprono l'arco di tempo che va dal matrimonio di Michael e Sara fino alla sua morte. Quando ho visto che anche stavolta Michael doveva vedersela con l'ennesima evasione (stavolta quella dell'innocente Sara) ho preso e spento il televisore! 

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