giovedì 9 maggio 2013

L'UOMO COI PUGNI DI FERRO

Una settimana prima dell'uscita ufficiale nelle sale italiane ho avuto la fortuna (neanche fossi un addetto stampa o un giornalista!) di vedere in anteprima il film "L'uomo coi pugni di ferro". Diretto dall'esordiente Robert Diggs (più conosciuto come rapper RZA) prodotto e presentato dall'accoppiata Eli Roth-Quentin Tarantino, "LUCPDF" sembra essere un confusionario e classico blaxpoitation contaminato dal genere kung-fu dell'era Shaw Brothers omaggiato a più riprese attraverso continui rimandi ai personaggi, alle armature, alle armi, agli uomini di ottone e alle presentazione dei singoli protagonisti. Insomma tutte cose già viste nei film di Tarantino, compresi gli split screen e gli spruzzi di sangue che non lasciano macchia, trattate però con meno consapevolezza e disinvoltura rispetto al regista di Kill Bill. RZA infatti sembra interpretare la regia in maniera piuttosto confusionaria mettendo sullo schermo tutte quelle che probabilmente sono le sue passioni, ma lo fa senza soluzione di continuità confezionando un film che nonostante abbia la presunzione di volersi prendere troppo sul serio risulta per lunghi tratti anacronistico e mai credibile. Questo comunque non vuol dire che sia un brutto film: di materiale da nerd ce n'è da riempire pagine e pagine di blog, ma proprio questo boom di citazioni e la voglia di stupire sempre e comunque in ogni inquadratura si è rivelata un'arma a doppio taglio che alla lunga un pò stanca e soprattutto mal si sposa con uno script troppo caotico e mal articolato. Peccato perchè gli "ingredienti" per fare un film "alla Tarantino" dei bei tempi c'erano tutti: parecchi personaggi interessanti, location ben costruite, tanti armi diverse, combattimenti molto dinamici, arti marziali varie, abilità differenti, sangue a volontà etc., ma RZA nella messa in scena e soprattutto nel ritmo perde il confronto col suo "mentore" palesando tutti i suoi limiti alla regia. "L'uomo coi pugni di ferro" dunque non è quello che poteva essere, ma nonostante questo è un film che merita la visione perchè presenta alcuni spunti interessanti, un comparto immaginario e visivo comunque notevole e una colonna sonora azzeccata. E se questo non dovesse bastare a convincervi a spendere il prezzo del biglietto, mi rimane solo un'ultima carta da giocare: un'imperdibile Russel Crowe ingrassato di trenta kg!

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