venerdì 21 gennaio 2011

MA OGGI NON E' DOMENICA?

APPUNTI DI VIAGGIO SENZA L'USO DI WIKIPEDIA: ORVIETO

Roma: con Orvieto apro ufficialmente una nuova rubrica del blog dedicata ai miei piccoli e grandi viaggi in cui racconterò in maniera molto semplice e soprattutto senza l'uso di wikipedia e co. le mie sensazioni e le mie impressioni sulle località visitate.

La (mia) storia: ad Orvieto prima di mercoledì ci sono stato una sola volta un sabato di fine novembre di molti anni fa in occasione del ritiro spirituale pre-comunione e pre-cresima; correva l'anno 2003, avevo ventotto anni ed ero alla fine di un percorso spirituale piuttosto complesso che mi aveva avvicinato alla Chiesa, che mi aveva fatto venire voglia di “recuperare” i sacramenti perduti durante l'adolescenza e che non starò di certo qui a raccontare. Quel' unica volta ero stato in visita al famoso Duomo e mi ero confessato al mio amico Aleardo mentre passeggiavamo sereni nello spiazzale davanti alla chiesa.

Maria incuriosita da una delle sculture

Prime impressioni: tornandoci dopo otto anni la prima cosa che ho notato è stata la (mia) rivalutazione delle distanze e degli spazi. Le distanze: Orvieto allora mi era sembrata molto più distante mentre da Roma ci si arriva con un'oretta e mezza ad andatura tranquilla percorrendo l'Autostrada Roma – Firenze che è davvero una bella strada, tutta dritta, asfaltata e per lunghissimi tratti a tre corsie. Gli spazi: nel 2003 il Duomo e la piazza su cui campeggia mi era sembrato di una vastità quasi immensa, mentre rivedendolo ora ha invece tutte le caratteristiche di una chiesa di discrete proporzioni inserita all'interno di un piazzale non molto grande e dispersivo come ricordavo.


Parcheggio: i parcheggi nel centro storico della cittadina sono quasi tutti riservati (anche giustamente) ai residenti, quelli blu a pagamento non sono molti e pur essendoci stato di mercoledì e non nel week-end trovarne di liberi non è stato semplice.

Indicazioni: non sempre chiare, ma il centro è talmente piccolo che alla fine girando e rigirando si trova tutto.

Mai di mercoledì: Orvieto il mercoledì pomeriggio è praticamente deserto! I negozi, tutti, dai bar alle librerie passando per le tabaccherie e i ristoranti sono tutti chiusi, quindi se si vuole fare un po' di shopping è meglio andarci in un altro giorno della settimana. Nonostante questo insieme alla mia fidata (e curiosa) compagna di viaggio siamo riusciti a fare qualche spesa in saldo: un cappottino per lei ed una sciarpa per me davvero ad ottimo prezzo.


Brrr...che freddo!
La giornata: arrivati sul posto io e Maria abbiamo iniziato a girare per i vicoli ed i vicoletti che si intrecciano furiosi man mano che ci si avvicina al centro del paese che fonda (quasi) tutto il suo turismo sul famosissimo Duomo che però il mercoledì pomeriggio, come il resto dei servizi, rimane chiuso. Le strade sono molto curate e pulite e di fianco ai negozi più caratteristici (come botteghe artigianali, taverne ed hosterie) sono presenti panchine forgiate in legno che rappresentano delle vere e proprie opere d'arte: ne abbiamo fotografate diverse e devo dire tutte molto belle, da quelle che ritraevano bacco a quelle degli animali o delle stagioni. L'artefice di queste “sculture” in legno secondo me deve essere uno solo perchè quasi tutte mostravano lo stesso stile ed anche lo stesso personaggio ossia un ragazzo riccio che devo dire un po' mi somigliava. Il fatto che alle 14:00 in punto tutti i negozi abbiano chiuso un po' ha limitato la nostra visita, ma nonostante questo abbiamo potuto ammirare alcune botteghe una delle quali davvero molto bella: “Il Mondo di Oz”, un piccolo laboratorio di carillion, statuette, miniature e giochi di latta davvero molto affascinante. L'arrivo della pioggia purtroppo ci ha costretti ad una ritirata anticipata, giusto il tempo per buttare un occhio al Pozzo di san Patrizio e alla stazione con le funivie che se fosse stato bel tempo avrei provato sicuramente.



Maria incantata davanti al "Mondo di Oz"
La cucina: come è capitato in tutti i precedenti viaggi con Maria (Bologna, Toscana, Liguria, Ponza e Sardegna) il compito di scegliere il posto in cui mangiare è ancora una volta toccato a lei e questo per un semplice fatto: Maria non sbaglia un colpo! Sceglie sempre dei posti fantastici, belli esteticamente e soprattutto dove si mangia benissimo; ed Orvieto da questo punto di vista non fa eccezione perchè il bar – ristorante “Big – Bar” che ha scelto alla fine si è dimostrato nella sua semplicità davvero un successo in termini di qualità del cibo e di prezzi. Io per combattere il freddo e la pioggia ho scelto una zuppetta di farro, Maria un'insalata greca ed insieme ci siamo presi i crostoni al forno con salsiccia tipici del posto; la zuppa buona davvero servita con formaggio e crostini di pane, l'insalata fresca servita con focaccia ed infine i crostoni che ci hanno mandato in tilt le papille gustative! Questo più acqua, coca-cola ed un caffè ginseng meno di venti euro. E brava Maria...


Ci somigliamo vero?
Conclusioni: intorno alle tre del pomeriggio , dopo quasi quattro ore da turisti, siamo tornati verso casa perchè la temperatura è scesa sensibilmente e la pioggia stava ricominciando a scendere. Orvieto tutto sommato mi è piaciuta nonostante non siamo stati “meteorologicamente” fortunati e nonostante abbiamo scelto il giorno sbagliato per visitarla. Le persone del posto si sono mostrate tutte molto gentili e disponibili, i prezzi dei servizi sono davvero accessibili e la possibilità di scelta tra ristoranti e luoghi da visitare discretamente ampia. Certo essendo un paesino arroccato su una montagna per visitarlo per bene consiglio calzature comode e buoni polpacci. Detto questo, essendo Orvieto un paesino molto caratteristico, facilmente raggiungibile e non distante da Roma, per una gita fuori porta senza troppo stress lo consiglio.

Note a piè pagina: ringrazio Maria per la piacevole compagnia ed il senso dell'orientamento. Tempo per scrivere l'articolo 18 minuti, musica ascoltata durante la scrittura “Owl City – Ocean Eyes”.

3 commenti:

Tiziano De Martino ha detto...

NEXT STOP: CALCATA!!!

Anonimo ha detto...

allora io il mio commento lo lascio perchè penso che con un compagno così accorto sia doveroso! troppo carina l'idea di una rubrica/viaggi...scritta e documentata da scatti...con l' entusiasmo di chi prende tutto cn impegno!Quindi bravo Amore e GRAZIE per l'entusiasmo che sempre ti contraddistingue!

p.s. non è vero che trovare parcheggio è difficoltoso...basta parcheggiare fuori dalle "cinta"
p.s.s.il bar non è un posto che mi sentirei di consigliare, certo ribadisco che siamo stati sfortunati nel capitare di mercoledì, ma per volesse gustare un piatto tipico a base di selvaggina e polenta..o di zuppa innaffiando il tutto con vino rosso locale e torchietti consiglio le locande che dl duomo scendono fino a San Patrizio...
màrià

Anonimo ha detto...

p.s.s.s.non a caso ho ripetuto il termine ENTUSIASMO! pensando a TIZIANO credo che tutti mi darebbero ragione!
màrià