domenica 14 febbraio 2010

OTTANTANOVESIMO PASSO

DALL'ALTRA PARTE DEL BANCO
Roma: non ho mai fatto mistero del fatto che ai tempi della scuola se io nei temi riuscivo a prendere la sufficienza era già "grasso che colava" e che spesso per recuperare dei brutti voti ricorrevo all'aiuto di parenti o amici più bravi di me. Non mi vergogno a confessarlo, anzi è da questa considerazione che nasce questo post che è indirizzato a tutti quelli che come me avevano ed hanno un sogno creativo nel cassetto che credevano e credono ancora di non poter riuscire a vedere mai realizzato. Perché credetemi non è così! e a dirlo è un ragazzo che probabilmente ha scritto più racconti di quanti ne abbia letti, ma che nello stesso tempo ha continuato a scrivere e a crederci a dispetto di tutti e tutto. Certo non è semplice questo è vero, ma in fondo crederci e sognare non costa nulla. Io ho cominciato a scrivere dopo l'incontro con una persona speciale che mi regalò un taccuino dove raccogliere i miei pensieri. Finito quel diario ne ho comprato un altro ed un altro ancora. Alla fine rileggendo i miei pensieri e le mie riflessioni ho capito che quanto avevo appuntato nel corso di quegli anni, con le opportune modifiche del caso, poteva essere reso leggibile da tutti. Così nacque "Il dispari di due" (mai finito) e "Tutto quanto va in giro prima o poi torna". Certo erano racconti un pò difficili perché ovviamente per quanto uno può essere portato verso la scrittura se non ha però le basi tecniche ed organizzative difficilmente potrà confezionare un racconto pronto per essere pubblicato. In Italia poi è ancora più difficile e in pochissimi sono disposti ad investire sui "giovani" perché c'é il rischio concreto di perdere un sacco di soldi. Compreso il concetto ho iniziato a focalizzare la mia attenzione sui racconti brevi; poche pagine più semplici da organizzare tecnicamente, ma più difficili da rendere interessanti e coinvolgenti per il lettore. Ho così scritto "Domenica Mattina", "L'Astronave" e "Mìa", tre brevi storie che per un anno o poco meno sono state bocciate in tutti i concorsi a cui avevano preso parte. Addirittura "Mìa" era stata bandita da alcune rassegne per il linguaggio esplicito ed erotico con il quale era scritto. Poi però nel 2008 questi due ultimi racconti mi hanno fatto vincere due premi: uno della Giuria ed un Primo Premio assoluto in due differenti Concorsi Nazionali. Oggi a distanza di due anni sto qui a scrivervi mentre il mio primo libro "Cortometraggi Interiori" è pronto per la distribuzione e mentre in posta elettronica mi arrivano storie raccontate da persone che come me inseguono e sperano nel loro sogno che era ed è anche il mio. Da giudicato sono diventato dunque giudice e questo è avvenuto in un tempo talmente breve che non mi sembra ancora vero; ho difficoltà infatti a rivestire questo ruolo perché so bene cosa si prova a stare dall'altra parte del banco in attesa di una buona notizia. Il mio invito comunque è quello di provarci e provarci ancora perché se c'è riuscito uno che ai temi prendeva cinque e che oggi fa il giudice in un concorso letterario allora forse ci può riuscire ognuno di voi...basta crederci.
P.S vi ricordo che il Premio Cris Pietrobelli mette in palio gratuitamente una vera pubblicazione e che per partecipare basta andare sul sito www.crispietrobelli.blogspot.com

3 commenti:

Anonimo ha detto...

mi sembra difficile credere che tu abbia avuto difficoltà in passato nello scrivere.Xò se così era c'è un futuro anche x me!!!

Tiziano De Martino ha detto...

Non esageriamo...fossi in te penserei ad un'arte "alternativa"...

CS ha detto...

MASSIMO SCONFORTO.

Ciao

Cristiano