Dopo il mezzo passo falso
precedente (vedi “Capitani oltraggiosi”) la macchina narrativa di
Joe R.Lansdale si rimette in moto e lo fa alla grande confezionando
quello che secondo me è il racconto più bello che vede come
protagonisti Hap e Leonard! Dopo un inizio entro certi versi un po’
banale (liberare la nipote di Marvin Hanson da un gruppetto di
trafficanti di droga) la storia decolla e dopo un vorticoso
susseguirsi di colpi di scena trova il suo apice massimo nel finale
quando entra in scena un nuovo straordinario personaggio: Vanilla
Ride, la bellissima e letale ragazza-sicario che da il titolo al
romanzo. Personalmente ritengo questa micidiale bionda il personaggio
più riuscito (fatta eccezione per i protagonisti) dell’intera
serie e quello che spero di ritrovare nei prossimi racconti di Hap e
Leonard. Concludo il mio commento spendendo due parole sull’altro
nuovo personaggio della storia, Tonto, che pur non avendo lo stesso
appeal di VR a me è piaciuto parecchio e facendo una considerazione
sull’importanza della traduzione: il passaggio dall’ottima
Einaudi alla mediocre Fanucci, soprattutto all’inizio, è stato
davvero destabilizzante!
P.S. ho riportato di
proposito il titolo del racconto originale “Vanilla Ride” e non
quello inspiegabilmente trasformato dalla Fanucci “Sotto un cielo
cremisi” perché credo che mai come in questo caso il titolo sia
stato più azzeccato!
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