Io amo profondamente la
Nintendo. L’ho sempre amata e probabilmente continuerò a farlo
anche nei prossimi anni perché racchiude in se stessa e nella sua
completezza l’idea che io ho di VIDEOGIOCO. Per questo motivo
spesso mi rendo conto che parlando del mondo Nintendo tendo a non
essere obiettivo fino in fondo nei giudizi. Probabilmente la colpa di
tutto questo ha origini molto lontane ed è da ricercarsi nel NES 8
bit e nei suoi Super Mario Bros., Mike Tyson’s Punch-out, The
Legend of Zelda, Castlevania e compagnia bella. Degli assoluti
capolavori che mi hanno coinvolto e fatto divertire (insieme a Big
Jim, Subbuteo e Lego) durante la mia pre e post adolescenza lasciando
indelebilmente il segno nella mia formazione video ludica. Considero
ancora oggi l’8 bit Famicom (computer pensato per la famiglia!)
Nintendo la migliore home-console prodotta di sempre! forse solo il
Dreamcast Sega se non fosse stato prematuramente ed inspiegabilmente
accantonato dai produttori avrebbe potuto tenergli testa. Ma questo è
un altro discorso che non centra con la mia mancanza pressoché
assoluta di obiettività quando si parla della famosa azienda di
Kioto, la stessa che non riesce a farmi scrivere che “Kid Icarus
Uprising 3D” è un gioco (davvero) brutto anche se mi rimane
davvero difficile affermare il contrario. Eppure il fratellino più
vecchio e tutto pixellato di questo moderno Pit, uscito nel 1986, a
me era piaciuto molto e giustificava il mio (e non solo) entusiasmo
alla notizia di un suo ritorno atteso per anni. Ma purtroppo
l’Uprising ha tradito se non tutte, gran parte delle aspettative
dei tanti fan Nintendo come me che si aspettavano qualcosa di
diverso, di più coinvolgente e soprattutto più giocabile. Senza
entrare nel dettaglio tecnico del videogioco la cosa più importante
che mi sento di scrivere (e che un “consumatore” di videogiochi
deve assolutamente sapere) è che KIU 3D è un videogioco piuttosto
piatto, monotono e non coinvolgente dotato di un sistema di
controllo, che nonostante le possibilità di modifiche ed
aggiustamenti, dà sui nervi e si dimostra fin da subito inadeguato e
totalmente mal studiato dai programmatori. Guidare Pit, soprattutto
nelle sessioni di combattimento a terra, è un’esperienza
frustrante che vi farà passare subito la voglia di giocare ed andare
avanti con la storia e coi capitoli. L’alternanza tra combattimenti
in volo e a terra poteva essere, se ben sviluppata, una buona idea,
ma alla lunga (e neanche tanto alla lunga!) si è dimostrata quasi un
limite legato alla staticità e alla linearità del gioco che non
entra mai nel vivo e si dimostra essere scarsamente interessante.
Anche l’utilizzo dello schermo inferiore come monitor sul quale
raccontare la storia attraverso i dialoghi dei personaggi e sul quale
riportare le immagini dei “boss” e dei nemici che stiamo
affrontando così com’erano un tempo nella vecchia versione 8 bit,
non è male come idea, peccato che la velocità con cui si sviluppa
l’azione di gioco e la mancanza della lingua italiana parlata non
ci consentano né di seguire l’andamento della storia né di
gustarci i pixel-nemici del 1986. A me che a undici anni avevo
giocato a “Kid Icarus” questo giuro avrebbe fatto piacere. Ultima
annotazione negativa riguarda, ahimè, il 3D praticamente impossibile
da apprezzare ed utilizzare visti i continui movimenti e spostamenti
di console che richiede KIU per essere giocato. Peccato. Peccato
perché la veste grafica è davvero ben curata e realizzata, perché
i Boss sono davvero belli, perché se il sistema di controllo fosse
stato migliore il gioco sarebbe stato senz’altro godibile e anche
il 3D ne avrebbe giovato e perché la confezione con il supporto per
il 3DS e le carte per la realtà aumentata non era affatto male.
Rimane così un po’ di amaro in bocca e la sgradevole sensazione di
aver sprecato l’occasione (l’ennesima dopo il primo Resident Evil
ed in parte anche Mario Bros) di poter lanciare sul mercato del 3DS
un capolavoro destinato ad essere ricordato e non un prodotto come
questo destinato solo a riempire lo spazio nella vetrina di un
collezionista amante di Pit (un po’ come farei io con Link). Magra
consolazione l’essere riuscito a comprare KIU a 30€ ed averlo
rivenduto a 35€!
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