venerdì 8 giugno 2012

KID ICARUS UPRISNG (3DS)

Io amo profondamente la Nintendo. L’ho sempre amata e probabilmente continuerò a farlo anche nei prossimi anni perché racchiude in se stessa e nella sua completezza l’idea che io ho di VIDEOGIOCO. Per questo motivo spesso mi rendo conto che parlando del mondo Nintendo tendo a non essere obiettivo fino in fondo nei giudizi. Probabilmente la colpa di tutto questo ha origini molto lontane ed è da ricercarsi nel NES 8 bit e nei suoi Super Mario Bros., Mike Tyson’s Punch-out, The Legend of Zelda, Castlevania e compagnia bella. Degli assoluti capolavori che mi hanno coinvolto e fatto divertire (insieme a Big Jim, Subbuteo e Lego) durante la mia pre e post adolescenza lasciando indelebilmente il segno nella mia formazione video ludica. Considero ancora oggi l’8 bit Famicom (computer pensato per la famiglia!) Nintendo la migliore home-console prodotta di sempre! forse solo il Dreamcast Sega se non fosse stato prematuramente ed inspiegabilmente accantonato dai produttori avrebbe potuto tenergli testa. Ma questo è un altro discorso che non centra con la mia mancanza pressoché assoluta di obiettività quando si parla della famosa azienda di Kioto, la stessa che non riesce a farmi scrivere che “Kid Icarus Uprising 3D” è un gioco (davvero) brutto anche se mi rimane davvero difficile affermare il contrario. Eppure il fratellino più vecchio e tutto pixellato di questo moderno Pit, uscito nel 1986, a me era piaciuto molto e giustificava il mio (e non solo) entusiasmo alla notizia di un suo ritorno atteso per anni. Ma purtroppo l’Uprising ha tradito se non tutte, gran parte delle aspettative dei tanti fan Nintendo come me che si aspettavano qualcosa di diverso, di più coinvolgente e soprattutto più giocabile. Senza entrare nel dettaglio tecnico del videogioco la cosa più importante che mi sento di scrivere (e che un “consumatore” di videogiochi deve assolutamente sapere) è che KIU 3D è un videogioco piuttosto piatto, monotono e non coinvolgente dotato di un sistema di controllo, che nonostante le possibilità di modifiche ed aggiustamenti, dà sui nervi e si dimostra fin da subito inadeguato e totalmente mal studiato dai programmatori. Guidare Pit, soprattutto nelle sessioni di combattimento a terra, è un’esperienza frustrante che vi farà passare subito la voglia di giocare ed andare avanti con la storia e coi capitoli. L’alternanza tra combattimenti in volo e a terra poteva essere, se ben sviluppata, una buona idea, ma alla lunga (e neanche tanto alla lunga!) si è dimostrata quasi un limite legato alla staticità e alla linearità del gioco che non entra mai nel vivo e si dimostra essere scarsamente interessante. Anche l’utilizzo dello schermo inferiore come monitor sul quale raccontare la storia attraverso i dialoghi dei personaggi e sul quale riportare le immagini dei “boss” e dei nemici che stiamo affrontando così com’erano un tempo nella vecchia versione 8 bit, non è male come idea, peccato che la velocità con cui si sviluppa l’azione di gioco e la mancanza della lingua italiana parlata non ci consentano né di seguire l’andamento della storia né di gustarci i pixel-nemici del 1986. A me che a undici anni avevo giocato a “Kid Icarus” questo giuro avrebbe fatto piacere. Ultima annotazione negativa riguarda, ahimè, il 3D praticamente impossibile da apprezzare ed utilizzare visti i continui movimenti e spostamenti di console che richiede KIU per essere giocato. Peccato. Peccato perché la veste grafica è davvero ben curata e realizzata, perché i Boss sono davvero belli, perché se il sistema di controllo fosse stato migliore il gioco sarebbe stato senz’altro godibile e anche il 3D ne avrebbe giovato e perché la confezione con il supporto per il 3DS e le carte per la realtà aumentata non era affatto male. Rimane così un po’ di amaro in bocca e la sgradevole sensazione di aver sprecato l’occasione (l’ennesima dopo il primo Resident Evil ed in parte anche Mario Bros) di poter lanciare sul mercato del 3DS un capolavoro destinato ad essere ricordato e non un prodotto come questo destinato solo a riempire lo spazio nella vetrina di un collezionista amante di Pit (un po’ come farei io con Link). Magra consolazione l’essere riuscito a comprare KIU a 30€ ed averlo rivenduto a 35€!

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