L'appartamento in cui vivo con Maria è talmente piccolo che se lo riempissi con tutte le mie cose che ho disseminate tra cantine, soffitte e casa dei miei non ci sarebbe più nemmeno lo spazio per dormire per me e per la mia paziente e ludico- comprensiva mogliettina. Per questo motivo periodicamente (e ultimamente anche più spesso) per motivi di ordine e soprattutto di spazio sono e sono stato costretto a vendere delle cose e a sistemarne delle altre. Nell'arco di un paio di anni a malincuore ho dato via solo in ambito di videogiochi: PS One, PS2, PS Vita, due Dreamcast, Saturn, Mega Drive, Super Nintendo, Nintendo 64, Game Cube (poi me lo sono ripreso!), Wii, Atari, X-Box, due X-Box 360 oltre ad una vera e propria carrettata di cartucce di videogiochi! a questo "consollicidio" sono scampati solamente la mia collezione di game boy e DS limited edition, la Play 3, il GameCube e la WiiU che tengo sotto la tv, la prima edizione della Playstation e (squillino le trombe!) l' Action Pack boxato del primo Nintendo NES del 1986, quello con Super Mario Bros, la pistola Zapper e Duck Hunt tanto per capirci. Quella è stata la prima vera console (l'Atari e il suo Laser Blast furono solo di passaggio) con cui ho giocato e di brutto ed in assoluto quella alla quale sono rimasto più affezionato nel corso degli anni. Oltre alla confezione base ho ritrovato poi diversi giochi, quattro addirittura ancora boxati: un altro Mario, Zelda 1 e 2 e Ice Hockey ed altri senza scatola: Lee Trevino's fighting golf, Tennis, Volleyball, Gun Smoke, Track & Field, Rad Racer e Castlevania. La console l'ho messa subito in bella mostra nella mia libreria mentre il resto purtroppo l'ho dovuto lasciare dai miei. Mi piace concludere questo post nostalgico con una curiosità: per acquistare il Sega Mega Drive con "Altered Beast" e "Super Soccer" e passare dagli 8 ai 16 bit ad inizio anni '90 fui costretto a vendere il NES. All'epoca non esistevano ebay o simili e l'unico modo per mettere una cosa in vendita era scrivere una bella letterina, metterla in busta, affrancarla, spedirla a Porta Portese (che in quegli anni usciva per giunta una sola volta alla settimana) ed incrociare le dita. Zero foto, due righe di sescrizione un prezzo e il numero di telefono fisso! insomma al tempo il NES ancora andava e per questo motivo ricevetti tante chiamate ed offerte. Mi misi così daccordo col migliore acquirente per una dimostrazione-prova a casa mia un sabato pomeriggio dopo pranzo. La mia famosa precisione era maniacale già a 14 anni: per ottenere un'offerta migliore e far trovare tutto perfetto un'oretta prima del suo arrivo cominciai a pulire la console e i controller con gli stuzzicadenti, passandoli nelle scanalature e lucidanto tutto con un pò di alcol. Quando arrivò il ragazzo interessato all'acquisto aveva già i soldi in mano e vedendo il NES tutto lucido e splendende da sembrare come nuovo fu tentato di prenderlo senza neanche vederlo in funzione! io però insistetti orgoglioso per fare una prova del mio gioiello, ma una volta inserita la cartuccia e premuto il tasto power rimasi a bocca aperta per lo stupore: il NES non funzionò! provai tutti i giochi, la spensi, la riaccesi, ma niente, zero! non ne volle sapere di farci giocare! l'acquirente quasi più imbarazzato di me per l'accaduto se ne andò, io invece rimasi lì in casa e sprofondai in una tristezza cosmica perchè senza quella vendita non mi sarei mai potuto comprare il SMD coi tutti i suoi scintillanti 16 bit. Per fortuna non andò come pensavo perchè il giorno dopo i miei genitori (forse dispiaciuti per la mia disperazione) tornarono a casa con il nuovo videogioco preso al "Piccolo Bazar" vicino casa! ma le sorprese non finirono lì: qualche giorno dopo provai casualmente a riaccendere il NES e inaspettatamente constatai che aveva ricominciato a funzionare! provai ogni singola cartuccia e la console non perse nemmeno un colpo, perfetta! a quel punto riprovai a chiamare il tipo della volta scorsa giocandomi pure la carta dello sconto, ma anche se non ci ho mai creduto, mi disse che ne aveva già preso un altro. Con il 16 bit già collegato al televisore e senza la conseguete necessità nell'immediato di soldi, mi autoconvinsi che quanto successo in fondo non era niente altro che un segno del destino: quel testardo e vecchio NES non ne aveva voluto sapere di funzionare non perchè si era rotto, ma semplicemente perchè ormai si era affezionato a me e non voleva cambiare padrone. Decisi di accontentarlo perchè in fondo quello scatolone grigio se lo meritava, insieme io e lui ne avevamo giocate di belle e più di altri quegli anni mi aveva fatto compagnia, col sole e con la pioggia, di giorno come di notte. Tolsi l'annuncio su Porta Portese, lo chiusi nella sua scatola perchè ormai i suoi 8 bit erano il passato e lo accomodai in fondo ad un armadio. Da allora sono trascorsi ben ventidue anni e dopo tanti spostamenti da una cantina ad una soffitta e da un appartamento all'altro quel vecchio NES ha finalmente ritrovato il posto che merita, in bella mostra nella mia libreria...
P.S. qualche anno dopo quel famoso sabato pomeriggio qualcuno mi spiegò che l'aver pulito la console, compresa l'interfaccia metallica dentata alla quale si agganciavano le cartucce, con l'alcol aveva momentaneamente isolato i contatti impedendo la lettura dei videogiochi. Benedetta la mia maniacale e ben radicata precisione!
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