Breve carrellata degli ultimi film visti al cinema:
KNOCKOUT – RESA DEI CONTI
Non sono un appassionato del cinema di Steven Soderbergh e della sua ricca filmografia io ho visto solamente la saga degli “Ocean’s” (che mi hanno lasciato piuttosto freddino), “Sesso bugie e videotape” (carino), “Erin Brockovich” (mi è piaciuto molto) e ultimamente “Contagion” (mah!); per questo motivo quando è uscito “Knockout – Resa dei conti” non è che fossi tanto invogliato a spendere minimo dieci euro (io + Maria) per andare a vederlo al cinema. Il discorso è cambiato quando “Il Grande Cinema 3” ha deciso di regalarci gli ingressi! Così davanti alla possibilità di vedere quello che nel frattempo era stato pubblicizzato come il più grande film d’azione di tutti i tempi con un bel sacchetto di “gommoni” in mano non ho resistito ed ho ceduto alla tentazione. Bene “Knockout etc.” non è sicuramente il film d’azione più bello di tutti i tempi e mi sbilancio, secondo me non è neanche un film d’azione. Questo comunque non vuol dire che sia un film brutto, ma chi si aspettava un action adrenalinico sarà rimasto certamente deluso. Senza entrare nei particolari della storia che è abbastanza semplice come plot (tradimento, inseguimento, botte, vendetta) ci tengo ad elencare brevemente quello che mi è piaciuto:
- Gina Joy Carano, attrice italo-statunitense ed ex-lottatrice professionista, bella e sorprendentemente brava.
- La scelta (riuscitissima!) di Soderbergh di riprendere le scene di combattimento in presa audio diretta, senza musica in sottofondo o a fare da colonna sonora per rendere più credibili e veri gli scontri.
- Il finale, semplicemente fighissimo!
Ultima annotazione: i dialoghi del film immagino siano stati scritti dagli Autori su una tovaglietta di carta in un pub mentre bevevano birra! durante il film ci sono almeno due o tre scene di inseguimento che durano dai cinque ai dieci minuti l’una in cui nessuno parla.
THE ARTIST
E’ semplicemente uno dei film più belli che ho visto quest’anno. Una vera sorpresa di cui però sarebbe inutile e superfluo parlare adesso dopo che ha fatto incetta di statuette ed è stato “rigettato” nella grande distribuzione delle multisale. Quando l’abbiamo visto io e Maria, “The Artist” non lo conosceva nessuno (o quasi) tanto che seppur stra-consigliato a tutti da entrambi (sia a voce che sui social network) ci siamo sentiti rispondere “un film muto? ma deve essere una palla!”. Invece “The Artist” è un assoluto capolavoro ed è il film più lontano dal poter essere considerato o definito lento e noioso! Le vicende dell’attore George Valentine infatti vi terranno incollati sullo schermo per quasi due ore, fino al cartello The End che concluderà tra gli applausi un’incredibile spettacolo! Bravi tutti dunque dallo sconosciuto (per me) regista Michel Hazanavicius fino al protagonista Jean Dujardin passando per lo strepitoso cagnolino Uggie.
P.S. solo “The Rock” nel film “Be Cool” inarcava meglio il sopracciglio di Jean “Valentine” Dujardin!
P.S.S. per apprezzarlo al meglio “The Artist” va necessariamente visto al cinema e possibilmente non in una multisala, ma in un cinemino d’essai come abbiamo fatto noi per calarsi completamente nelle atmosfere del film.
QUASI AMICI
E’ ufficiale: è l’anno del cinema francese! Oltre al sopra-commentato e pluri-premiato “The Artist” quest’anno ho avuto la fortuna di vedere “Quasi Amici” degli sconosciuti Eric Toledano e Olivier Nakache, al loro secondo film insieme (il primo “Primi amori, primi vizi, primi baci” era datato 2006). Insomma che dire, “Quasi Amici” (tratto da una storia vera), è un film secondo me eccezionale e per certi versi davvero innovativo perché ha il merito di trattare il delicatissimo e spinoso tema dell’essere disabile con ironia e spontaneità tali da far commuovere si, ma anche tanto sorridere (non ridere!) durante le quasi due ore di proiezione. Mentre si guarda il film quasi ci si dimentica del “dramma” di fondo della storia e ci si concentra soprattutto sullo sviluppo dell’improbabile amicizia tra i due differentissimi protagonisti: Francois Cluzet e Omar Sy. Il successo del film sta tutto qui: nella semplicità della storia, nella sua elegante messa in scena e nella strepitosa recitazione dei due attori a dir poco fantastici. Per come la vedo io “Quasi Amici”, con tutte le differenze del caso, potrebbe essere considerato il “Rain Man” francese degli anni duemila. E con questo credo di aver detto tutto!
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