Dopo Lukas ecco arrivare in edicola un nuovo fumetto targato Bonelli di cui nessuno (o quasi) credo, sentisse la necessità: Adam Wild. Nato dalla penna di Gianfranco Manfredi, che mi era piaciuto in Magico Vento, AW è un personaggio tutto d'un pezzo che con base Zanzibar sembra essere destinato a girare il mondo a caccia di denaro (da utilizzare per liberare gli schiavi) e di avventura. L'ambientazione è quella degli esploratori dell'Africa centro-meridionale, anche se (come già detto) dopo aver letto il numero uno, Adam sembra un personaggio destinato a continui spostamenti, mentre il periodo storico è quello del XIX secolo. Sono sincero il primo numero non mi è dispiaciuto anche se a lettura ultimata non mi è rimasta la voglia e la curiosità di spendere altri 3.30€ per comprare il due; ovviamente dipende dai gusti personali, ma allargando un pò il discorso non capisco come la Bonelli possa aver pensato a questo tipo di fumetto per provare un rilancio nelle sue vendite già fortemente in ribasso. Con Orfani si è cercato di conquistare il lettore "moderno" proponendo il colore ed uno stile-ambientazione-ritmo molto vicino al mondo dei videogiochi, scelta che però va in contrapposizione con questo Adam Wild che sembra destinato invece ad un pubblico più "stagionato". Ok il cercare di assecondare i gusti dei lettori di fasce di età ed interessi differenti, ma piuttosto che investire tempo e risorse su questo nuovo progetto non era forse meglio rilanciare Mister No che come ambientazione e genere un pò lo ricorda? concludo il commento facendo un complimento a Manfredi che ha caratterizzato molto bene il suo protagonista, presentandolo ai lettori nella sua prima vignetta ubriaco fradicio e rendendolo dunque forse il più "cazzone" della banda Bonelli. Ecco cari Vietti ed Enoch, ma provare con un uno Ian Aranill così proprio no eh?
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