Craig Thompson è un Autore-scrittore-sceneggiatore e fumettista conosciuto al grande pubblico soprattutto grazie alla sua opera più famosa, "Blankets", di cui ho già parlato in un paio di post su questo blog. Per chi non li avesse letti li posso riassumere in poche righe: si tratta del romanzo di formazione dell'Autore, una graphic novel ben realizzata che narra la lunga e bellissima storia d'amore tra una ragazza ed un ragazzo, vero e proprio protagonista del racconto. Insomma un bel "romanzo a fumetti" che non mi aveva entusiasmato, ma in cui si potevano sicuramente rilevare diversi aspetti qualitativamente molto apprezzabili. Stessa cosa secondo me non si può dire per questo "Addio Chunky Race", il primo e anonimo fumetto realizzato da CT, che gli editori della "Rizzoli Lizard", sfruttando la scia del successo di "Blankets" e "Habibi", hanno deciso di (ri)pubblicare in una nuova veste grafica aggiungendo tutta una serie alquanto inutile di extra (bozzetti, tavole a colori, note dell'autore etc.). Se questo "Addio Chunky Rice" al tempo della sua prima uscita in libreria non aveva avuto uno straccio di successo un motivo doveva pur esserci ed il motivo è tanto semplice quanto spietato: questo fumetto è davvero brutto! una storiella autobiografica dell'autore, arricchita qua e là da qualche licenza poetica per rendere la "sua" storia accessibile ed interessante anche per i lettori. Tentativo francamente fallito perché le avventure sentimentali e non di Chunky Rice sono quanto di più lontano dall'essere interessanti, coinvolgenti, appassionanti o anche solo divertenti. Un centinaio scarso di pagine (disegnate con un tratteggio pulito, ma meno particolare e matura dei suoi due lavori successivi) che praticamente non raccontano e soprattutto non lasciano nulla nel lettore, fatta eccezione per la fastidiosa sensazione di aver buttato quasi venti euro!
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