venerdì 13 giugno 2008

DA HOLLY A BENJI

Roma: non sono mai stato un fenomeno a giocare a pallone e già da ragazzino si era capito che non lo sarei mai stato; in fondo uno che al momento della conta per formare le squadre veniva scelto per quarto o quinto difficilmente un giorno avrebbe potuto giocare in Serie A. Ed infatti io in serie A non ci ho mai giocato! ma nonostante questo qualche soddisfazione, calcisticamente parlando, me la sono tolta comunque arrivando nel mio momento definiamolo "migliore" a segnare in Coppa Italia di calcetto il mio unico gol da calciatore in Serie C. Dai campetti del quartiere, dalla G.Castello e l'Helios Regina fino al "famoso" gol della trasferta a Nettuno però di cose ne sono successe. Ho vinto un paio di Campionati in categoria dilettanti e ho fatto collezione di Trofei come miglior giocatore o Capocannoniere, ma purtroppo anche quella meno gratificante di infortuni! mi sono rotto praticamente tutto giocando a calcio: polso sinistro, anca destra, spalla sinistra, caviglia sinistra, pollice destro ed entrambe le ginocchia meritandomi l'appellativo di "Unbreakable" come il protagonista del film M. Night Shyamalan. Per rendere meglio l'idea provo a dare i numeri: 4 interventi alle ginocchia in 2 anni e mezzo, 8 mesi di stampelle, 6 anni di riabilitazione a più livelli, 36 punti al ginocchio sinistro e 19 al destro (che se mia madre li raccoglieva tutti in qualche scheda premio ci vinceva come minimo un set di pentole o un piumone!) avrebbero dovuto quantomeno convincermi ad accettare il fatto che il mio amore per il pallone non era contraccambiato. Ed invece no! non mi sono mai dato per vinto neanche quando uscito da una sala operatoria mi è stato detto che sarei dovuto finire sotto i ferri di nuovo e neanche quando dopo il secondo intervento in sei mesi al ginocchio sinistro e dopo otto un anno e mezzo filato di terapia mi è stato detto col sorriso che il neo-legamento "forse" non era stato inserito in maniera corretta ed aveva ceduto. Brutti momenti. Brutti momenti che però in un modo o nell'altro alla fine sono riuscito a superare e mettere alle spalle anche grazie all'affetto delle persone a me più care che non hanno mai smesso di starmi vicino incoraggiandomi quotidianamente. C'è voluta pazienza e tanto coraggio. Lo stesso che mi ha permesso poco più di un mese fa di allacciare di nuovo le mie scarpette preferite (impolverate in un angolo dell'armadio) ed accettare questa nuova sfida. Ora si potrà mettere in discussione la mia abilità o tecnica come calciatore, ma quello che non si può discutere invece è il temperamento e la forza di volontà che ho mostrato in tutti questi anni "bui" in cui amici, conoscenti e soprattutto medici mi avevano detto con una pacca sulla spalla che non avrei potuto più giocare. Bene, io li ho smentiti tutti ed anche se non sono più l'Holly di un tempo ed ogni tanto per necessità mi sono dovuto rinventare anche come Benji, beh io sono felice lo stesso. Sono passati tanti anni da quando al centro di un cortile aspettavo che qualcuno mi scegliesse per la sua squadra e da allora non è cambiato nulla o forse si: perchè anche oggi probabilmente al momento della conta verrei scelto per quarto o per quinto, ma la delusione di un tempo ha lasciato spazio all'entusiasmo di quello stesso ragazzino al quale un giorno avevano detto che non avrebbe mai più potuto giocare a pallone...

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Come ti piace piangerti addosso!Cmq scrivi sempre in modo eccellente e passionevole.Grande

Tiziano De Martino ha detto...

Che brutti i commenti anonimi!!! non c'è bisogno di restare anonini perchè non mi offendo ed almemo so a chi rispondere. Di solito non rispondo ai commenti anonimi, faccio un'eccezione e ti rispondo che hai ragione, ma ti assicuro che quattro interventi fa non ero così!