Se il 2013 era stato per me l'anno del boom di lettura di libri, questo inizio del 2014 è stato caratterizzato invece da quella dei fumetti. Non che avessi mai smesso di seguire le nuvole parlanti, ma accanto alle serie che seguo regolarmente (vedi Dylan Dog e One Piece tanto per citarne due) ne ho aggiunte e (ri)scoperte di nuove: alcune per semplice e momentanea curiosità, altre invece destinate a restare e riempire la mia già ricca libreria. Tra i fumetti che non comprerò più c'è l'Alan Ford Supercolor Edition che la Mondadori ha lanciato in edicola con Panorama. Già il fatto che se si vuole acquistare il fumetto di Max Bunker si è costretti a spendere obbligatoriamente anche 3€ per il settimanale a me da fastidio e non mi invoglia ad andare avanti nella raccolta: a questo va aggiunto sicuramente il fatto che a me Alan Ford, che non avevo mai letto prima, non è piaciuto. Capisco che per il 1968 il tipo di linguaggio utilizzato e forse per certi versi anche il "taglio" erano innovativi, ma (ri)letto oggi non ti lascia la voglia di voltare volentieri pagina. Il fumetto che ho letto io, distribuito in un nuovo formato tutto a colori, è il secondo della serie regolare dal titolo "Il dente cariato", una storia con un plot che personalmente ho trovato molto sbrigativo e confusionario che proietta continuamente in maniera inverosimile e casuale il protagonista nel fulcro delle vicende. In aggiunta posso dire zero ritmo e zero coinvolgimento. Concludo scrivendo che i i disegni di Magnus invece non mi sono dispiaciuti.
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