Quello che doveva affrontare il QBR nella gara valevole per i quarti di finale del 18° Torneo S.C.O. era un Valleverde in piena emergenza; senza Valente, Calamari, Favro e Lepore il tecnico De Martino si trovava infatti di fronte al difficile compito di dover allestire una squadra competitiva in pochi giorni attorno ai soli reduci Caputo e Sponza. Alla luce di come sono andate alla fine le cose. Il giovane Tecnico della Garbatella ha superato brillantemente la prova riuscendo a schierare un quintetto di tutto rispetto con Caputo e Sponza sulle corsie esterne, il rientrante Tulli perno difensivo, De Nardis a fare da intermedio e i debuttanti Bruscolotti e Pietropaoli rispettivamente a giocare da jolly offensivo e portiere. Finisce 5-2 una gara che ha visto sempre il Valleverde avanti nel punteggio, ma non nella manovra di gioco che per lunghi tratti è stata poco fluida e brillante. Meglio il QBR ad inizio e fine partita, mentre bravi i verdi a dominare gli avversari nella fase centrale e cruciale del match. L’approccio del Valleverde come al solito è molto timido ed impacciato e se non fosse per le parate di un Pietropaoli in serata di grazia, la squadra capitanata da Caputo si sarebbe trovata subito costretta ad inseguire. La linea difensiva voluta da De Martino infatti non viene applicata a dovere dai suoi ragazzi e di conseguenza gli attaccanti orange si trovano più volte liberi di calciare davanti al portiere. Il vantaggio di Sponza, abile ad incrociare di destro al termine di un bel contropiede, rompe l’inerzia del match e consente al Valle di giocare come sa fare meglio, ossia in ripartenza. Dopo un paio di pericoli sventati ancora da Pietropaoli e da Tulli, è l’uomo più pericoloso del QBR a trovare la via del gol grazie ad un fortunato tap in su azione di calcio d’angolo. Gli orange però non hanno neanche il tempo di festeggiare il parecchio che prima Caputo poi Bruscolotti, proprio sulla sirena, fissano il risultato sul 3-1. Nella ripresa uno spietato Sponza pesca il jolly con una precisa conclusione dalla distanza portando il Valle a distanza di sicurezza. Avanti di tre reti a un quarto d’ora dalla fine sembra fatta soprattutto perché l’inerzia della partita è costantemente a favore di De Nardis e compagni. Un gol ancora in mischia però riapre inaspettatamente i giochi. Gli arancioni a questo punto non avendo più nulla da perdere producono il loro sforzo massimo aggredendo in massa la difesa verde che sembra più volte in procinto di capitolare. Inizia la fase più delicata e confusionaria del match: i calciatori del Valle sembrano non averne più, gli schemi saltano e gli ultimi dieci minuti di gara si giocano corpo a corpo mettendo in campo solo grinta e cuore. L’arbitro, apparso mai in completo controllo del match, ci mette del suo e sbagliando tutte le decisioni prese nel secondo tempo inasprisce le ostilità fino quasi alla rissa. Nel finale Caputo mette il sigillo su una vittoria fondamentalmente mai in discussione e regala la meritata semifinale alla sua squadra. Non mi addentro in ulteriori ed approfondite analisi, De Martino negli spogliatoi era stato chiaro: l’importante ieri sera era solo vincere e passare il turno senza badare troppo ai fronzoli e agli estetismi e la squadra l’ha preso in parola. Tra le cose da salvare c’è sicuramente la dedizione e l’impegno messo in campo da tutti i calciatori che hanno dato tutto fino all’ultimo minuto; tra quelle da evitare e censurare ci sono il solito approccio molle alla sfida e ancora una volta l’eccessivo nervosismo mostrato in campo che seppur in parte giustificato non è più tollerabile. L’aver sfiorato per ben tre volte la rissa in mezz’ora di gioco con tre uomini diversi (Bruscolotti, Sponza e Caputo) è un fatto preoccupante che oltre a far riflettere deve essere affrontato e risolto al più presto. La differenza tra l’essere una squadra qualunque e una grande squadra passa infatti anche e soprattutto attraverso questo aspetto che non va sottovalutato. Ora non resta altro da fare che recuperare uomini e forze perché la settimana prossima c’è una semifinale da giocare e vincere.
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