domenica 7 agosto 2011

JOVANOTTI - ORA


Che Jovanotti fosse un cantautore amante della sperimentazione e dei cambiamenti non è certo una novità infatti chi ha avuto il piacere di seguirlo anche solo distrattamente durante il percorso della sua carriera non avrà potuto non notare l'evoluzione e le continue trasformazioni vocali alle quali Lorenzo ci ha fatto assistere in questi anni; lanciato da Claudio Cecchetto con Give me five, Lorenzo nasce come artista rap-pop scanzonato e distratto capace di rimanere sull'onda di un discreto successo per quasi cinque anni (1988-1993) grazie a dei pezzi molto vivaci ed orecchiabili come La mia moto, Vasco, Ciao Mamma, La tribù che balla, Muoviti muoviti, Non m'annoio, Ragazzo fortunato e Io no. Poi nel 1994 primo grande cambiamento, Jovanotti non è più solo Jovanotti, ma diventa Lorenzo Cherubini e lancia l'album (Lorenzo – 1994) che lo farà amare dal grande pubblico e lo farà riconoscere non più come giovane cantante rap, ma come un vero e proprio promettente cantautore. Serenata Rap, Piove e Io ti cercherò entreranno così a far parte del campionario delle più belle canzoni di Lorenzo e delle più belle canzoni italiane di sempre. Ancora un paio di anni e ancora un cambiamento: L'ombelico del Mondo mostra un nuovo aspetto ancora più intimo e segreto di Lorenzo che oltre a scrivere d'Amore e sentimento inizia anche ad interessarsi del sociale. Lorenzo lancia questo bellissimo singolo presentandosi con un nuovo look caratterizzato da una folta chioma riccia e tonda: si passa così dal berretto americano con la visiera all'indietro, al look sbarbato da bravo ragazzo a quello più hippie de L'ombelico del Mondo e de L'Albero, l'album che lo consacrerà Lorenzo come gran paroliere e sperimentatore di nuovi ritmi e di suoni come quelli africani, etnici e tribali che caratterizzano questo suo lavoro . Due anni dopo la folta chioma non c'è più come non ci sono più i suoni neri del vecchio continente che lasciano spazio ai ritmi più soft e armoniosi di canzoni come Per te, primo dei tantissimi pezzi che Lorenzo comincerà a dedicare alla compagna. Da Capo Horn (1999) a Buon Sangue (2005) Lorenzo non abbandonerà questo tipo di sonorità e di tematiche incentrare di nuovo su amore e sentimenti, poi con Safari farà un salto indietro presentando un album piuttosto vario dal punto di vista dei contenuti e delle musiche che lasciano presagire ad un nuovo imminente cambiamento che ho potuto apprezzare infatti già dopo un primo distratto ascolto del suo ultimo album Ora. Al primo ascolto non ho amato nessuno dei suoi nuovi quindici pezzi perchè mi sono sembrati non molto “profondi”, ma mi sbagliavo! Mi sbagliavo probabilmente perchè nel mio giudizio sono stato influenzato dai ritmi e i ritorni disco-dance di cui questo album è pienissimo! Lorenzo per un attimo o qualcosa di più è voluto tornare Jovanotti, quello di Cecchetto, solo che non ha avuto il coraggio secondo me di farlo fino in fondo. I motivi possono essere tanti, tantissimi e li sa soltanto lui probabilmente, però ascoltando Ora già dai primi due pezzi: Megamix e Tutto l'amore che ho si può apprezzare una forte voglia del cantautore di unire a dei testi ben scritti e curati un ritmo forte, deciso e bello “pompato”; pezzi che facciano ballare e riflettere come La porta è aperta, Quando sarò vecchio e La notte dei desideri e che parlano ancora d'amore, ma non su base melodica, ma dance proprio come Tutto l'amore che ho, Amami, Ora e Il più grande spettacolo del Big Bang. Ma come dicevo poche righe sopra Lorenzo non ce l'ha fatta ad osare fino in fondo così pur proponendo diversi pezzi dance (uno anche insieme a Michael Franti) ed uno targato Africa (La bella vita) dentro ad Ora troviamo anche dei brani molto romantici ed intensi come Le tasche pieni di sassi, Un'illusione, Rosso d'emozione e L'elemento umano. Io non sono un critico musicale e nemmeno un'esperto del settore, ma mi sento di dire che questo ultimo album di Jovanotti è davvero un grande capolavoro che però per essere apprezzato fino in fondo ha bisogno di essere ascoltato tante, tante volte; siamo davanti ad un “lavoro” che non può essere giudicato da uno o due ascolti distratti, ma che richiede un ascolto continuo ed attento che consenta di apprezzarne i testi, alcuni dei quali davvero ben scritti, le sonorità, le sperimentazioni, gli arrangiamenti e tutto il lavoro e le collaborazioni che ci sono dietro come quella del Maestro Alessandro Alessandroni nel finale di Quando sarò vecchio o il cammeo di Luca Carboni ed il finale strumentale de L'elemento umano che da solo secondo me ripaga dei 15€ spesi per acquistarlo. Quindi compratelo, m risparmiatevi i 6€ dell'edizione de luxe perchè non contiene praticamente nulla di interessante e che giustifichino il suo acquisto credetemi.


1 commento:

Anonimo ha detto...

uso questo spazietto non per commentare il tuo "post" che è sempre esauriente di informazioni e sensazioni personali ma per farti i complimenti....e non perchè sono di parte( tant'è che sono più severa di tutti i lettori quando mi esprimo); Sei un eccellente fruitore, un divoratore e ricercatore di informazioni di input esterni, un attento e capace osservatore, un insaziabile curioso e questo ti fa onore perchè ti arricchisce e arricchisce chi ti sta accanto.
Per questo e per tutti gli articoli, post, poesie, trafiletti, o intere relazioni di viaggio ..grazie
chicca