APPUNTI DI VIAGGIO SENZA L'USO DI WIKIPEDIA: CALCATA
Roma: ed eccoci finalmente al secondo imperdibile appuntamento con la nuova rubrica di “turismo fai da me” dal titolo “Ma oggi non è domenica”. Dopo Orvieto oggi è la volta di Calcata.
Eccoci arrivati! |
La (mia) storia: nell’agosto del 1996 per la prima volta misi i piedi fuori dall’Italia per andare a visitare Parigi grazie ad un viaggio organizzato dal dopolavoro delle Ferrovie dello Stato. Fu durante quel soggiorno che sentii parlare per la prima volta di Calcata da alcuni ragazzi che ci vivevano. Nell’ottobre dello stesso anno, invitato ad una festa di compleanno da uno dei ragazzi conosciuti in Francia, andai per la prima ed ultima volta a Calcata. I miei ricordi di questo paesino alle porte di Roma si fermano lì…
Come arrivarci: da Roma, Calcata è facilmente raggiungibile in diversi modi, io per non pagare il pedaggio in Autostrada, ho deciso di prendere l’uscita 5 del G.R.A. per percorrere la Cassia bis in direzione Viterbo. Da lì in poi basta seguire le indicazioni per Mazzano Romano e dopo circa 50 km sei nel centro del paese. Senza traffico e con un’andatura tranquilla come la mia in circa quaranta minuti ci arrivi.
Calcata – oggi: l’unica cosa che sapevo di Calcata prima di andarci il weekend passato era il suo soprannome “Il paese delle Streghe”, credo dovuto al fatto che il suo centro storico si trova tutto arroccato in cima ad una rupe di tufo dove il tempo sembra essersi improvvisamente fermato e dove vicoli e vicoletti piuttosto bui fanno da padroni. Questa sua “oscura” reputazione rende così Calcata una delle mete più affascinanti per la notte di Halloween. Devo dire che anche io passeggiando per le viuzze del centro ho avvertito un qualcosa di “magico” legato soprattutto all’atmosfera che regna in ogni vicolo ed in ogni stradina del borghetto medievale. Comunque sia paese delle streghe o non a me Calcata è piaciuta: nonostante fosse domenica trovare il parcheggio non è stato difficile ed essendo molto piccolo come paesino girarlo tutto a piedi, oltre che piacevole, è stato anche molto semplice. L’epicentro di Calcata è la piazzetta dove regna la Chiesa intorno alla quale, attraverso un intreccio di strade e stradine, vicoli e vicoletti, salite e discese, si estende il resto del paese. Ad ogni angolo ti trovi davanti una bottega di un artigiano o una piccola galleria d’arte ed ovviamente tantissimi ristorantini di cucina tipica. Io e Maria, come abitudine vuole, ci siamo fermati a vederli tutti senza però rimanere particolarmente colpiti da nessuno in particolare. I locali ricavati all’interno della roccia e del tufo sono ovviamente quasi tutti fatiscenti tranne alcune eccezioni.
Ma che buono qui... |
Consigli: da assaggiare obbligatoriamente i prodotti artigianali locali del forno “Dolci per i dolci” situato subito all’entrata del borgo alla sinistra della chiesa. Buonissimi ed economici.
Curiosità: Calcata è piena di gatti! Ne trovi uno in ogni angolo o vicolo o davanti alle botteghe. L’importanza dei gatti, da cui nasce probabilmente anche l’appellativo di paese delle streghe, si nota anche dai nomi dei ristoranti e da quelli dei piatti tipici che richiamano alla fama e alle razze dei misteriosi felini.
Conclusioni: Calcata può essere la meta ideale per una breve passeggiata domenicale vicino a Roma perché facilmente raggiungibile e visitabile in largo e lungo in un paio di ore. Un “must” sono le scarpette comode, la macchinetta fotografica per immortalare gli splendidi scorci del borghetto medievale e i panorami mozzafiato, il dolcetto miele e polenta e le penne al gatto nero di cui tutti parlano con entusiasmo.
3 commenti:
prima o poi ci vado!!! oggi ne parlavo!!!
Da proporre al mio ragazzo. Grazie!
Thanks for your share! very impressive!
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